| Nick: |Ronin| Oggetto: Galgaco
 Data: 15/11/2007 23.49.19
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 «Ogni volta che  penso alle cause della guerra e alla situazione in cui ci troviamo, nutro la  grande speranza che questo giorno e la vostra unione siano per tutta la  Britannia l'inizio della libertà. Perché per voi tutti che siete qui e che non  sapete cosa significhi la servitù, non esiste altra terra oltre questa e neppure  il mare è sicuro, da quando su di noi incombe la flotta romana. Per questa  ragione, nel combattere, scelta gloriosa dei forti, troverà sicurezza anche il  codardo. I nostri compagni che si sono battuti prima di adesso con diversa  fortuna contro i romani avevano in noi l'ultima speranza di aiuto, perché noi, i  più rinomati di tutta la Britannia - perciò vi abitiamo proprio nel cuore, senza  neanche vedere le coste dove risiede chi ha accettato la servitù - avevamo  persino gli occhi non contaminati dalla schiavitù. Noi, che siamo al limite  estremo del mondo e della libertà, siamo stati fino a oggi protetti  dall'isolamento e dall'oscurità del nome. Ora, tuttavia, si aprono i confini  ultimi della Britannia e l'ignoto è un fascino. Ma dopo di noi non ci sono più  altre tribù, ma soltanto scogli e onde e un flagello ancora peggiore, i romani,  contro la cui prepotenza non servono come difesa neppure la sottomissione e  l'umiltà. Razziatori del mondo, adesso che la loro sete di universale saccheggiò  ha reso esausta la terra, vanno a cercare anche in mare: avidi se il nemico è  ricco, arroganti se povero, gente che né l'oriente né l'occidente possono  saziare. Loro bramano possedere con uguale smania ricchezze e miseria. Rubano,  massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero. Infine, dove fanno  il deserto, dicono che è la pace».
 
 
 Galgaco, generale scozzese. Bel discorso.
 
 
 
 
 
 
 (E comunque: Scozia-Italia 3-2)
 
 
 
 
 
 
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