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Una pattuglia di militari italiani impegnati nella missione Isaf in Afghanistan (Ansa)
KABUL (Afghanistan) - Un militare italiano è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti a seguito di un attentato suicida che, dalle prime ricostruzioni, era finalizzato proprio a colpire i soldati del nostro contingente. L'esplosione ha causato anche diverse vittime civili afghane - almeno nove, tra cui quattro bambini - e una dozzina di feriti.
GRAVI CONDIZIONI - La vittima, secondo quanto riferito dal colonnello Massimo Fogari a SkyTg24, si chiamava Daniele Paladini, maresciallo capo dell'Esercito, del secondo reggimento pontieri di Piacenza. Non desterebbero invece particolare preoccupazione gli altri, uno con ferite da schegge al volto, un altro alla gamba e il terzo con una frattura scomposta al braccio destro ed altre lesioni. I soldati del contingente italiano erano intervenutialla cerimonia d'inaugurazione di un ponte nella localitá di Pagman, a 15 chilometri dalla capitale afghana Kabul. La struttura era stata realizzata proprio grazie al contributo dei genieri italiani.
L'ATTENTATO - L'attentatore suicida si è fatto esplodere alle 9.52 locali, le 6.22 in Italia. Era stato visto dagli stessi militari mentre cercava di risalire a piedi il greto del fiume su cui sorge il nuovo ponte ed è stato intercettato prima che raggiungesse il punto in cui si concentrava il grosso della folla. Alla vista dei militari, da quanto si è appreso, si sarebbe fatto esplodere, coinvolgendo nella deflagrazione le persone che si trovavano in quel momento più vicine a lui. L'intervento dei soldati, che ha impedito al terrorista di raggiungere il centro del ponte, ha evitato che l'attentato causasse una vera e propria carneficina. Tutti i feriti sono stati evacuati con gli elicotteri dell'Isaf e sono stati trasportati negli ospedali della zona.
IL CONTINGENTE - Sono attualmente 2290 i militari italiani dislocati in Afghanistan, di cui 2.160 impegnati proprio nella missione Isaf (International security assistance force). E' il secondo contingente per numero di militari impiegati, dopo quello operativo in Libano, nella missione Unifil, che vede coinvolti 2.450 militari, mentre in Iraq la presenza italiana si limita oggi ad un'ottantina di elementi specializzati che hanno compiti di consulenza, formazione e addestramento.
24 novembre 2007
da www.corriere.it
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