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Un tiro, un altro tiro ancora: e, all’ultimo tiro, peste vi colga. No smoking, sì calcio: il San Paolo s’inglesizza e prepara una sorta di rivoluzione copernicana, destinata a lasciare il segno nel calcio e persino nell’aria: niente fumo, siamo napoletani, perché cà nisciun è fess e chi fuma avvelena anche te. Accadrà domani, o dopodomani, o a gennaio chissà, però intanto qualcosa si muove e il sospetto che stiano veramente per cambiare le domeniche infestate dal signore della poltroncina davanti avanza prodigiosamente verso Fuorigrotta.
SAN PAOLO NO SMOKING - Palle avvelenate: ma dalle cicche della tribuna, dalla seggiola di madame che sta a fianco e alla quale - per galateo e in assenza di leggi - non si può dire nulla. Palle intossicate dalle nuvolette - mica quelle fantozziane - sbuffate di qua e di là: chi fuma avvelena anche te, e allora gli diranno di smettere, di smetterla, di finirla una volta e per sempre. La Napoli salutista, quella che la settimana scorsa - con tanto di ordinanza firmata dall’assessore all’ambiente Gennaro Nasti - ha proibito di sfumacchiare nei parchi pubblici sotto le narici di donne incinte e di bambini, allarga i confini del divieto, gioca in contropiede e tenta d’approdare sin dentro al San Paolo, per atterrare poi pure nei cortili scolastici.
No smoking a Fuorigrotta è l’ultima crociata di Carlo Migliaccio, presidente della Commissione Sport & Ambiente che s’è data appuntamento per stamattina con una missione speciale: tentar di ripulire l’aria in quei novanta minuti ad alta tensione e ad incontrollabile consumo di nicotina, quella partita nella partita che troppo spesso chi ci tiene ai propri polmoni è costretto a combattere in maniera impari con l’incorreggibile fumatore in preda allo stress da tifo.
Napoli ha cominciato la settimana scorsa ad alzare le barriere e l’iniziativa niente fumo nei parchi ha avuto un’eco internazionale; stavolta, finendo il calcio all’interno della zona off limits, spegnere le sigarette al San Paolo potrebbe aiutare a inspirare in maniera robusta anche dal punto di vista mediatico. Cicca al centro della singolar tenzone stamani, in una gara in cui è perlomeno evitato il match pari, essendo la commissione composta da dieci rappresentanti e da un presidente: raccontano i politologi (non fumatori?) che esistano già i numeri per vincere il primo tempo. E non a caso, annusando (!) il trasferimento della pratica alla Giunta, sono stati convocati gli assessori; e non per niente l’idea della soluzione all’italiana - creare aree speciali per garantirsi almeno le simpatie dei tabagisti - è già stata accantonata nello spogliatoio. Il San Paolo come Stamford Bridge, come l’Emi-rates Stadium; e Napoli enclave della Gran Bretagna, dove, of course, negli stadi è severamente vietato fumare. Un’ora e mezza d’aria pura, please.
Da indescrizioni circolate negli utlimi giorni sembra che i prossimi provvedimenti che colpiranno il San Paolo saranno nell'ordine:
MODIFICA DELLA DENOMINAZIONE da STADIO a ------> TEATRO
I vari settori ed anelli si chiameranno POLTRONE-PLATEE e PALCHI
All'ingresso degli spogliatoi sarà apposta una tenda rossa che si aprirà quando i calciatori passeranno per accedere al CAMPO, che prenderà il nome di PALCO, e si richiuderà al loro rientro.. tale tenda avrà il nome di SIPARIO.
I due TEMPI si chiameranno I° e II° ATTO
Al termine dell'incontro, i calciatori dovranno ritornare sul campo per fare l'inchino agli spettatori
Per ogni settore ci saranno 10 nuovi addetti che si chiameranno MASCHERE che avranno la funzione di indicarvi il posto con i LASER di cui saranno muniti.
Spero di non aver dimenticato nulla!
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