Nick: Bardamu Oggetto: La rai di ieri e di domani. Data: 27/11/2007 15.29.39 Visite: 192
Diego ha ragione! è una vergogna pagare il canone ad una rai in cui lavorano questi elementi !
Naturalmente questo skifo si può evitare mettendo la Rai sul mercato e facendo una bella legge sul conflitto d'interessi, cioè mai.
La morte del Papa. Il primo aprile 2005 il mondo è con il fiato sospeso. L'agonia di Giovanni Paolo II sembra essere giunta alla fine. E nelle redazioni giornalistiche cresce l'ansia per non farsi cogliere impreparati all'appuntamento con un evento storico. Tanto più che in Italia l'avvenimento potrebbe avere riflessi anche sulle elezioni che si svolgeranno il 3 e 4 aprile. I brogliacci delle intercettazioni telefoniche eseguite dalla Guardia di Finanza su ordine dei pm di Milano Laura Pedio e Roberto Pellicano e relativi al fallimento della Hdc, svelano come quei giorni furono vissuti freneticamente alla Rai. Alla notizia del peggioramento delle condizioni del pontefice i responsabili del palinsesto di viale Mazzini, Carlo Nardello e Deborah Bergamini, si muovono per cambiare la programmazione. E per farlo, nel pomeriggio, la Bergamini non esita a contattare Mauro Crippa, il suo omologo nell'organigramma Mediaset. Poi, alle 21 e 49, telefona a un tale "Vale", Valentino Valentini, assistente del Cavaliere. E tre minuti dopo a Fabrizio Del Noce( direttore di Raiuno Del Noce):"bisogna dare un senso di normalità alla gente al di là della morte del papa per evitare forte astensionismo dei cattolici alle elezioni". Alle 18 e 30 Del Noce telefona alla Bergamini: "Le comunica che Vespa ha parlato con Rossella. Del Noce le riferisce che Vespa accennerà in trasmissione "al Dottore" (ndr, Silvio Berlusconi) ad ogni occasione opportuna"". Un minuto dopo Debora contatta nuovamente Crippa: "Parlano dei rispettivi palinsesti". Alle 21 e 37 l'annuncio della morte del Papa. Ma Berlusconi fa comunque la sua trasmissione da Vespa.
Le elezioni amministrative.Giorno delle elezioni regionali. Debora Bergamini e Benito Benassi, vicedirettore marketing Rai, iniziano a pianificare la strategia mediatica per gestire al meglio le elezioni. Debora "dice che Cattaneo ha chiesto di condividere i loro pareri con quelli di Vespa al quale avrebbero chiesto di non confrontare i voti attuali con quelli delle scorse regionali". Alle 16 ancora Debora per Benito. "Gli dice che Nardello è molto nervoso. Benito ha intuito che il d. g. (Flavio Cattaneo-ndr) vuole che nella rappresentazione dei risultati elettorali si faccia più confusione possibile per camuffare la loro portata".
Del Noce telefona a Debora: "Parlano dell'affluenza degli elettori alle urne e degli exit poll. La Bergamini pensa che i dati seri si avranno dalle 21.00 in avanti. I due parlano male di Mazza (direttore del Tg2-ndr). I due accennano al gioco di squadra tra Mimun e Rossella".
Alle 21.29, l'allora notista politico del Tg1 Francesco Pionati, oggi senatore dell'Udc, per Debora Bergamini: "Parlano dei sondaggi elettorali e delle ripercussioni delle elezioni sull'azienda Rai. Pionati si raccomanda a Berlusconi tramite la Bergamini".
La mattina di lunedì 4 aprile il nervosismo è palpabile. Poco dopo le 10 del mattino una certa Linda per Debora: "Linda le passa Niccolò Querci, parlano del lutto nazionale e della programmazione televisiva. Debbi dice che loro fanno la prima serata sul Due (per le elezioni) e quindi gli chiede di mettere una cosa forte in prima serata su Canale 5. Si risentiranno tra un quarto d'ora". Alle 18.51 è il direttore generale a scendere direttamente in campo. Tenta la mossa della vita, negare l'innegabile: "Cattaneo per Bergamini dice di aver parlato con Bonaiuti che era con Piersilvio, ma lui sta tenendo duro anche con gli altri dicendo che non è il caso di mandare in onda i dati. Cattaneo dice che sta rompendo i coglioni Follini, ma prima o poi dovranno dare i dati. Cattaneo dice che terranno più duro possibile". Alle 19.30, arriva la telefonata direttamente da Arcore. È "Berlusconi per Bergamini". Cosa si dicono resta un mistero, perché il brogliaccio non può riportare le parole di un deputato, quale è appunto Berlusconi. Ma sull'altro fronte Cattaneo non demorde: "Dice che deve essere Nexus a dire che non ha i dati nazionali, non la Rai. Bergamini conferma che non li produrrà Nexus. Bergamini dice che alle dieci e trenta poi il Tg3 potrà dare i dati che vuole. Cattaneo dice che anche Vespa fa la serata elettorale e la Bergamini sostiene che "tanto Vespa è Vespa"".
Ma il pezzo da novante rimane lui, Francesco Pionati l'inventore della sequenza televisiva maggioranza-opposizione-governo, passata alla storia come "panino". Il 16 aprile 2005 a Deborah Bergamini squilla il telefonino. E' un messaggino, il giorno dopo la debacle azzurra alle regionali che causò una crisi con l'Udc. "Carissima Deborah, ieri ho fatto di tutto per mettere 'in positivo' la rottura dell'Udc. Era l'unico modo per aiutare il premier. Peraltro mi avrebbe colpito che follini firmasse subito un nuovo accordo: si sarebbe ridicolizzato da solo. Forzare -in un governo di coalizione- controproducente. La politica ha i suoi tempi e il premier, il berlusconi bis doveva imporlo e non subirlo. In ogni caso per berlusconi la migliore garanzia l'unanimità dell'Udc: se follini si fosse mosso per fregarlo, il partito si sarebbe spaccato. Allora c'era da temere. Si risolve tutto entro luned. E appena superata la curva cerchiamo di incontrare il presidente. Tra l'altro ho un paio di idee per aiutarlo a vincere. Un abbraccio. A domani". Firmato (refusi di digitazione compresi), Francesco Pionati. Oggi Pionati è un senatore. Ironia del destino: dell'Udc. |