| Nick: |Ronin| Oggetto: Aerei e coccodrilli
 Data: 28/11/2007 13.41.30
 Visite: 154
 
 
 Il volo resta fermo a causa di un enorme coccodrillo giocattoloLa padrona,  furiosa, non voleva rinunciare a portarlo con sè
 Ciampino, due ore di ritardo per un pelucheA  risolvere tutto interviene una suora
 
 
 
 ROMA - E' passato indenne dal check-in come  bagaglio a mano. La padrona è riuscita così a portare il suo coccodrillo di  peluche sul volo Ryanair da Roma Ciampino a Orio al Serio. Provocando un ritardo  di ben due ore a tutti i viaggiatori.
 
 Il coccodrillo era stato sistemato  su tre sedili e l'assistente di volo, durante il consueto giro di controllo per  verificare che tutti avessero allacciato di cinture, ha subito notato il  passeggero speciale: "Signora, non possiamo decollare se non lascia a terra il  coccodrillo". Subito dopo, l'interfono ha annunciato: "Signori, non si può  decollare per colpa del coccodrillo". Ma la passeggera non voleva rinunciare al  pupazzo e gli altri viaggiatori si sono subito schierati in due fazioni: chi  stava dalla parte del coccodrillo e chi invece avrebbe preferito volare  rapidamente verso Milano.
 
 Il volo, bisogna dirlo, era già nato male.  Prima l'imbarco era stato spostato per un ritardo tecnico. Poi si era verificato  un bisticcio con un passeggero che aveva piazzato una valigia davanti all'uscita  di sicurezza e non voleva spostarla. Infine, l'enorme coccodrillo.
 
 La  padrona del pupazzone ha difeso la creatura con tutte le sue forze, usando toni  pesanti e strattonando la hostess. Tanto che è dovuta intervenire la polizia di  frontiera. Come se non bastasse un passeggero si è messo a riprendere il  parapiglia con il telefonino e gli agenti lo hanno identificato. A calmare tutti  è intervenuta un'autorità superiore, una suora, che si è alzata, ha parlato con  l'equipaggio e gli agenti e alla fine anche con la padrona del coccodrillo. La  signora alla fine si è alzata, si è caricata in spalla l'animale ed è scesa. E  l'aereo ha potuto finalmente decollare.
 
 
 
 
 
 
 Quando l'ho letta credevo ad una bufala
  
 
 
 
 
   
   
   |