| Nick: _Enzo_ Oggetto: Procida.....
 Data: 30/11/2007 0.18.16
 Visite: 159
 
 Arrivammo a Procida col battello
 che era sera, e qualcuno scese,
 ma la nostra destinazione era Ischia.
 Borbottai nella tua lingua
 che quella non era la nostra isola,
 ma restai incantata dalla palazzata
 color dell'oleandro e di albicocca,
 dai placidi quarti di luna dei balconi.
 Navigammo oltre, e scendemmo che era notte.
 A Ischia restammo una settimana,
 davanti al castello dei francobolli,
 leccato dai neri e verdi flutti.
 Vivevamo in attesa delle fotografie
 scattate in casa. Non volevi tornare.
 Per te Ischia fu sempre l'isola felice.
 Io invece volevo la terraferma
 per fare dell'isola una vita.
 Tu, una volta a terra, ripartisti in fretta.
 Eccomi, dopo anni, a Procida,
 davanti a ischia, l'isola felice.
 Qui ho steso e ritirato il bucato.
 Di Procida le onde sono mie,
 come i capelli: le pettino,
 le rovescio, e al loro sciabordio rifletto.
 Ne mangio i pesci, raccolgo i limoni,
 la osservo allo specchio, e Ischia mi sembra lontana.
 Eppure, quando la vedo a un tratto tutta intera,
 con le nuvole che la sovrastano
 ammassate, a imitazione delle reti,
 penso che questa sia la tua maniera
 di farti vivo, di riprodurre in aria l'infinito.
 Scambiavo te per una terra, ed eri mare.
 Eri il falso approdo di una zattera arrischiata.
 Ora guardo Ischia, perchè Procida mi ha insegnato a contemplare.
 
 N_di_Napoli
 |