In passato accostato al clan D’Ausilio, il trentottenne (salvatore zito) era finito nel mirino degli inquirenti nel corso delle indagini sulla “Nuova mala flegrea” ed era stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere insieme ad altre trentacinque persone. Il blitz, maturato in due anni di colloqui tra i pubblici ministeri ed il pentito Bruno Rossi e scattato dopo le rivelazioni di altri due collaboratori di giustizia quali Luigi Pizzone e Ciro Calone, aveva portato dietro le sbarre trentasei persone, considerate a vario titolo coinvolte nell’associazione criminale, per i quali erano state emesse ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di associazione mafiosa finalizzata al traffico di stupefacenti ed alle estorsioni. Secondo il quadro ricostruito dagli inquirenti la “Nuova mala flegrea”, avrebbe dovuto essere una organizzazione criminale nata ex novo con l’intento di prendere il controllo di gran parte dell’area flegrea, soppiantando i clan esistenti. Capo indiscusso sarebbe stato Bruno Rossi, detto “il corvo”, mentre ad Antonio Venosa sarebbe toccata Fuorigrotta, a Ciro Sorrentino Bagnoli e ad Antonio Scognamillo Soccavo.
se ci rifletti, vedi che la nuova mala flegrea era in contrapposizione con molti dei clan che tuttoggi esistono.. o gli uni, o gli altri.
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!