Nick: hightecno Oggetto: Il viale del tramonto Data: 19/6/2004 1.2.5 Visite: 71
DA LEGGERE!! -------------------------- Il viale del tramonto di Vittorio Zucconi Ma davvero, voi sventurati discendenti di quel profugo dell'Eden condannato dal signore a tifare Italia per l'eternità, ci avevate creduto alla fine del primo tempo? Ma davvero pensavate, dopo avere visto Del Piero mangiarsi due gol, uno di testolina e uno di lezioso, molle piedino a palloncino, nel momento cruciale della partita, all'inizio del secondo tempo, quando il secondo gol avrebbe spedito in mare i Vikingi in fiamme su una nave funebre, che la solita storia non si sarebbe ripetuta e alla fine non ce la saremmo miserevolmente, ridicolmente, goffamente fatta nel pannolino? Ma davvero era così difficile capire che Pirlo, bravo nel primo tempo, ma notoriamente fragilino nel fisico, era in coma da anossia (mancanza di ossigeno al cervello) dopo dieci minuti del secondo tempo, che Vieri ha ormai le coscione di piombo, come ha dimostrato sbagliando anche lui due gol e prendendone uno per semplice mancanza di spinta sulle gambe e di elevazione (remember Rivera in Messico?), che mettere dentro un terzino in più, anziché una punta fresca al posto dello spompato Bobone o dello svuotato Papericchio avrebbe semplicemente risucchiato ancor più svedesi nella nostra zona pericolosa generando quel genere di casini e pornoballetti dai quali spesso nascono i gol in extremis? Ma davvero, dopo quello che accadde a Rotterdam e poi in Corea c'è ancora qualcuno che creda al mito di una difesa che un tempo, molto tempo fa, chiudeva la saracinesca sul gol e non ce n'era più per nessuno? Ricordate lo zompetto a vuoto di Cannavaro a Rotterdam, che ci condannò? Vi rammentate di quel chiodo coreano, Ahn, che salta più alto del mitico Maldini in Corea e lo umilia? Ma davvero Cassano era il primo attaccante da sostituire, anziché Vieri o Del Piero, bolliti in salsa verde con mostarda di Cremona e serviti con Lambrusco freddo? Oggi non leggerò i giornali, perché lo stomaco non reggerebbe ai peana che saranno sciolti al magnifico primo tempo e al solito "calati un po' nella ripresa", o alla sicura crocifissione di "quel cretino di Trapattoni" (colui che infatti si è mangiato almeno tre gol fatti, vero, è sempre il Mister che salta fuori tempo e tira fuori, vero?) perché anche questa sciagurata partita ha confermato la mia convinzione che questa Nazionale sia da rifare con sangue fresco tenendo al massimo Buffon, Nesta, Pirlo, Gattuso, Zambrotta, Cassano e Totti se promette di fare i gargarismi prima di scendere in campo, non durante il gioco. E che sarebbe ora di piantarla con la patetica scaramanzia del "giochiamo male in qualificazione" e poi esplodiamo. Da tempo non esplodiamo più. Scoppiamo. Gli intenditori di statistiche e di questa smorfia che si chiama la "classifica avulsa" o insulsa o convulsa o espulsa o come accidenti si chiama, mi spiegano che praticamente abbiamo pochissime probabilità di qualificarci, neppure sconfiggendo la Bulgaria 24 a 0, se i cuginotti Scandinavi pareggiassero per due a due o di più (solo uno 0 a 0, un 1-1 o la sconfitta di una delle due ci salverebbe). Lasciamo perdere, chi se ne frega, sono calcoli da morti di fame. E' ormai chiaro che questa Nazionale è arrivata alla fine della sua avventura, insieme con il suo nocchiero, uomo per bene e rispettabile, per nulla cretino, ma affettuosamente maturo per la pensione. Torniamo a rifugiarci al più presto nelle meraviglie immaginare del nostro calcio mercato, nei ricorsi ai tribunali, nelle Moratti Follies, nella competente e imparziale guida di Galliani, nel sorriso volpino di Moggi, nella maschera felliniana di Gaucci, nelle fidejussioni, nella "rinascita del calcio italiano" che ogni tanto vince qualcosa grazie ai Kakà, Nedved, Shevchenko, Tomasson, Emerson, Samuel, Stam, Dida etc oppure ai ragazzini della "sotto i 21", che vengono poi puntualmente relegati in provincia. Senza rancore, salutiamo i giocatori che passano e attendiamo una nuova generazione, nella serena certezza che ci faranno masticare fiele e aceto esattamente come questi che ieri sera hanno imboccato mestamente, dopo avere dato tutto quel poco che gli restava, il viale del Tramonto. Se proprio dovessimo insistere su questi, che almeno si chiami ad allenarli Mel Gibson, che di calvari s'intende.
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