Nick: hightecno Oggetto: eros & pathos (cap XVII) Data: 19/6/2004 11.3.33 Visite: 54
Lasciarsi travolgere dai sentimenti e prestare ascolto alla voce del cuore piuttosto che a quella della ragione, è un’esperienza fondamentale, che ogni persona dovrebbe poter vivere almeno una volta durante il corso della sua esistenza. Ignorare i nostri desideri e l’impetuoso richiamo delle emozioni, infatti, significherebbe morire prima ancora di cominciare a vivere. Questi problemi toccano l’anima di tutti noi, e quando ciò accade lasciano impressa una traccia profonda. Ma nel bene o nel male, queste esperienze hanno il potere di mutare il corso della nostra esistenza e di renderci persone completamente diverse: iniziamo a capire il senso della vita. Abbandonarsi all’impeto delle emozioni, però, significa anche assumersi delle responsabilità e impegnarsi notte e giorno per far sì che il nostro amore possa svilupparsi e diventare sempre più forte. La dimensione del sentimento, infatti, deve essere alimentata di continuo: pena il naufragio del rapporto. È del resto una realtà tangibile e verificabile il fatto che quasi tutti i legami, prima o poi, si infrangono, determinando nelle persone una delle più intense sofferenze che l’essere umano possa sperimentare. Il fallimento di una relazione è sempre imputabile a molte e differenti ragioni. Tuttavia, l’errore più grande, che viene compiuto con maggior frequenza, è quello di pensare che l’unione di due persone sia un dato di fatto, concreto e immutabile, rispetto al quale non dover provare alcun tipo di incertezza. In realtà non è affatto così, perché il rapporto amoroso è una conquista, un’impresa a cui occorre dedicarsi giorno dopo giorno, con passione e creatività. Lo stare insieme va alimentato istante per istante: nessuno potrà mai fornire una garanzia valida della solidità del nostro legame. Non tutti, però, sono in grado di coltivare un rapporto, e così accade che questo prima o poi smetta di elargire ai membri della coppia il nutrimento di cui essi avrebbero bisogno. In questi momenti, definiti in genere «di crisi», si acquisiscono nuove consapevolezze, la più importante delle quali consiste nella necessità di «rimanere fedeli a se stessi». Si comincia così a comprendere quanto sia importante poter essere «padroni della propria vita», autonomi, capaci di assecondare le necessità più autentiche dell’anima. Ma questo genere di consapevolezza, implicando la «fedeltà a se stessi», ha spesso come effetto il tradimento. Vi sono momenti della nostra vita in cui il tradimento diventa una necessità, uno strumento con il quale rompere un’armonia e un ordine fittizi, costituiti tanti anni prima, ma ora non più validi né necessari. Uomo e donna vivono il tradimento in maniera molto diversa, ma le ragioni che spingono una donna a tradire, per quanti sforzi lui possa compiere nel tentativo di comprenderle, non potranno mai essere svelate del tutto: ci sarà sempre un livello della dimensione psicologica femminile che l’uomo non sarà in grado di raggiungere. Ogni uomo dovrebbe essere consapevole che a separarlo dalla donna esiste una grave difficoltà di comprensione. Il mondo psicologico femminile, infatti, racchiude in sé dimensioni e misteri impenetrabili, vere e proprie incognite che un uomo non riuscirà mai a disvelare. Ma in fondo gran parte del fascino femminile è dovuto all’alone di mistero che avvolge la donna, alla fitta nebbia che l’uomo non riesce a dipanare. Il divario che separa uomo e donna rendendo talvolta impossibile la comunicazione e il rapporto, minaccia però la nostra felicità di esseri umani. Sebbene la maggioranza delle persone ritenga che sia impossibile e insperabile conquistare la felicità, tutti noi potremmo invece essere meno infelici e più sereni riuscendo a raggiungere un importante traguardo. Si tratta dell’autentica esperienza amorosa, della possibilità di condividere la nostra esistenza soltanto con la persona che sentiamo di amare e desiderare sinceramente. Sebbene sia possibile pensare il contrario, questa eventualità è molto rara. Le persone, infatti, in genere dividono la loro vita con un uomo o con una donna che non desiderano realmente, che non apprezzano, dal quale non si sentono stimolati. Sono pochi coloro che, invece, riescono a raggiungere il sospirato traguardo di una relazione vivificante e in continua crescita, soprattutto perché si è portati a pensare che il segreto della felicità sia altrove. Intuire il valore dell’esperienza amorosa, però, è soltanto il primo passo verso la conquista della felicità: solo allora comincia la dura battaglia per proteggere e accrescere il tesoro che abbiamo trovato.
|