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Nick: Zanardi
Oggetto: Papiello Taroccato
Data: 8/12/2007 16.15.44
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Che poi, quando lei ti lascia, ti dice, con la dolcezza e il tono candido proprio delle donne che stanno per andare via, poiché così hanno deciso: "..E’ meglio che ci lasciamo. Meglio così. Lo sappiamo entrambi, no?"
Proprio con quel "No" seguito da quel punto interrogativo che ti da un fastidio.
Che ti verrebbe da dire :"Ma che cazzo ne sai cosa sia meglio per me? Parla per te e basta!Vuoi lasciarmi?Te ne vuoi andare? Vai, fallo, bye bye, soffrirò ma bye bye. Ma non tirarmi in mezzo facendo la psicologa di sto cazzo. Cioè che ne sai cosa sia meglio per me?".
E invece non dici niente di tutto ciò. Anzi, fai lo sguardo crucciato, muovi le labbra a destra e sinistra e annuisci due o tre volte con la testa, quasi a darle ragione fino a pronunciare la fatidica frase "... già è vero. Hai ragione. Non poso darti torto.".
Collabori con lei insomma, quando dovresti dire tutt altro.
Un coglione proprio.
Che poi, nella stragrande maggioranza dei casi, con questa tipologia di donna che ti lascia perché "..E’ meglio per entrambi, e che entrambi sapevamo che doveva andare così", non è che tagli di netto.
Finisci la relazione, si, ma ogni tanto ci scopi. Perchè sei innamorato, o perchè sei abituato alla sua patata e al sesso con lei, o perchè semplicemente pensi di essere uno sfigato e che nell'immediato
alcuna altra patata sarà tua e ti casca il mondo addosso e diventi un complessato dal punto di vista sessuale.
Un’altra volta coglione, insomma.
Fatto sta che ogni tanto scopate ed è inutile farsi tante domande poiché se scopi tu scopa pure lei. E qui entra in ballo l’età.
Sì, perché c’è differenza se hai un’età compresa tra i 20 e i 27 anni (non scopi più con lei) oppure una compresa tra i 28 e i 40 (continui a scopare con lei).
Se hai un’età compresa tra i 20 e i 27 anni, in tale contesto ci sono da rispettare due fasi.
Prima fase: non molli. La bombardi di telefonate e messaggi, che lei prima gentilmente ti risponde, poi ti dice che l’hai scocciata e che non vuole sentirti. Ma tu non demordi: chiami e messaggi in continuazione, che lei alla fine ti minaccia di rivolgersi alla Polizia e che tu sei un maniaco persecutore.
Seconda fase: un po’ per paura, perché in Questura non ci sei mai stato, un po’ per pudore, perché una fetenzia di dignità ce l’hai, levi mano e soffri come un cane, perché l’ami ancora o semplicemente perché sei un egoista di merda e sei innamorato solo di te stesso.
Se invece hai un’età compresa tra i 28 e i 40 anni, le fasi sono più di due.
Prima fase: lei ti ha comunicato che è finita? Bene, per te è finita. E’ la fase in cui inevitabilmente trovi tutte persone, amici e conoscenti che hanno appena troncato una storia e stanno male, e tu stai lì a prodigarti nell’esprimere giudizi e consigli falsi come Babbo natale, del tipo "Sii maturo. Chi te lo fa fare? Se le vuoi bene e la rispetti lasciala perdere, comportati da uomo. Ma poi sai quante femmine esistono sulla Terra per ogni uomo? Sette per ogni uomo".
Che ‘sto fatte delle sette femmine per ogni uomo diventa il tuo cavallo di battaglia e ogni tanto lo pronunci, pure se poi, se vai a vedere, su quelle sette femmine per ogni uomo, una è bona e le altre sei sono dei coppi inimmaginabili.
Ti fa sentire bene comportarti una merda con questo atteggiamento salomonico.
Dopo un po’ però comincia la seconda fase.
Seconda fase: ricordi il periodo immediatamente precedente a quello che stai vivendo? Il periodo in cui ti prodigavi, con amici e conoscenti più sfigati di te, nell’esprimere giudizi e consigli falsi?
Bene, te o ricordi? Fai il contrario di ciò che consigliavi.
Ma vai a cagare!
E così inzi a bombardarla con telefonate gentili e formali e con un invio fitto di sms (che poi non ne hai mai mandati, e si sgama subitissimo che sono più ipocriti e falsi di te), talmente sciocchi, falsi e sdolcinati che, se li rileggi dopo un anno, ti devi solo sputare in faccia.
E così, all’inizio, lei ti risponde gentilmente ma con formalità glaciale, poi, quando cominci a rompergli le palle te lo dice. Ma tu continua e lei non solo ti manda a fare in culo, ma ti impone di non chiamarla più e cambia scheda telefonica.
Che poi tu diventi Sherlock Holmes e ti vai ad informare sul metodo da adottare per risalire al nuovo numero, disturbi pure il Prefetto per questo, e lo ottieni quel cazzo di numero.
E qua inizia la terza fase: non usi quel numero. Non lo usi non per rispetto, anche perché quale rispetto volete che abbia uno che con metodi del KGB risale all’intestatario di un numero privatissimo?
No. Non lo usi per la tua tecnica da pover uomo. Perché pensi che non usandolo quel numero e non chiamandola, lei si accorgerà della tua maturità e del tuo rispetto profondo e allora sarà lei stessa a chiamare te.
E così comincia la quarta fase della somma coglioname. Passi i giorni e le settimane, con l’orecchio rivolto al cellulare e con lo sguardo che spessissimo nicchia al display.
"Rrrrrrrrrrrrrrr". Messaggio arrivato. Stai cacando? Bene, anzi male, scappi con le braghe penzolanti, come un ossesso, verso il cellulare, apri il messaggio e: "Vodafone. Da oggi potrà utilizzare la nuova opzione Vodafone, eccetera".
Che tu ci rimani malissimo e poi addirittura parli col cellulare e chiedi, nervosamente "Né Vodafone ma chi t’ha chiesto niente a te? Da domani cambio gestore, per Dio!".
Un bambino mongoloide, insomma, pure se c’hai un’età compresa tra i 28 e i 40 anni.
Quarta fase: quando hai perso le speranze lei ti chiama.
Che tu sembri un mongoloide per la seconda volta, al telefono.
E così una telefonata tira l’altra, vi vedete, semmai lei sta con un altro e non vuole tornare con te, ma ogni tanto con te ci scopa. Ogni tanto però.
Ma quella volta tanto che ci scopi, è una scopata di merda. Ma ti basta. O fai finta che ti basti, a dire il vero.
Che quando viene a casa tua una sera ci scopi al massimo una volta, la seconda già non ti va più o forse non va a lei.
E cerchi di addormentarti. Ma non ci riesci perchè c'hai mille pensieri che ti girano in testa pensi, pensi, pensi. E mentre pensi lei gia ronfa come un porco nero casertano... e così pensando, resti sveglio fino alle sei del mattino, e lei continua nel ronfio. Buonanotte!
Che dorme immobile (non ronfa più, all’improvviso) che tu pensi ".. ma questa è venuta fuori dal mondo del libro dei morti TIbetano?". Così finalmente versoi le sei e trenta del mattino prendi sonno e non pensi più.
Per un ora solo però:'nfatti alle 7 30 sei già sveglio e lei ancora dorme e ha pure ripreso a ronfare.
Che tu ti giri verso di lei e con una voce che denota un enfasi catulliana, le sussurri nell orecchio "Ehi piccola. Buongiorno..".
Lei sempre più morta. E tu insisti "Buongiorno cucciola".
Uno schifo d’uomo.
Che lei emette solo un suono infastidito "MMMMMM", poi si gira nervosa e ti chiede l’ora. E quando tu dici che sono quasi le 8 del mattino, le scatta dicendo che deve andare.
E, mentre lei è in piedi a vestirsi, tu in diagonale sotto le coperte, col la testa rivolta verso il soffitto, le dici "Dai…resta un altro po’".
Una merda proprio, sei.
Lei non risponde.
E tu continui, stavolta con una domanda "Ehi, m’hai sentito? Ti va di restare un altro po’".
E lei senza girarsi dice "Seppur rimango, non cambio mica idea eh! Non stiamo insieme".
Allora tu rivedi quel briciolo di dignità , fai leva sulla stessa, bofonchi, poi polemizzi. Lei ti lascia bofonchiare e continua a vestirsi. Al che sbotti, nervosismo: "E ALLORA CHE SENSO HA? MCHE SENSO HA VENIRE QUI DA ME E SCOPARE CON ME?".
Che il tuo Angelo Custode, dietro di te ti suggerisce "Calmaaaaa!! Così rovini tutto!!!".
Ma tu non lo cachi e continui: "ME LO SPIEGHI CHE SENSO HA? ME LO SPIEGHI? EH; TROIA??"".
E questa è la fase in cui stai per diventare proprio diarrea!
Sì, perché lei risponde, con non-chalanche: "Ma infatti! Non passo più e non ti devo vedere più".
E aggiunge: "Ho sbagliato ad assecondarti". Come se poi avessi chiavato e goduto solo tu.
Ecco: diventi diarrea.
E no dai, ti prego. Scusa, scusa, scusa. Ho sbagliato io ad alzare la voce. Scusa. Davvero è stato istinto, ma sono cambiato. So controllarmi, scusami ancora".
E lei non risponde.
E tu richiedi: "Mi scusi?".
E lei non risponde.
E tu richiedi: "Mi scusi?".
E lei non risponde.
E tu richiedi: "Mi scusi?".
Che il tuo Diavolo Tentatore dietro di te (che ha ucciso l’Angelo Custode, nel frattempo) ti sputerebbe in faccia ben volentieri.
E lei, sfinita dice "Siiiiiiiiiiiiiii!! Ti scuso! Sei pesante, il solito. Basta che la fai finita, ti scuso, sì! Ma piantala di assillarmi".
Che ti ha umiliato come fossi un criaturo nero del Sud Africa dell’Apatheid, ma tu sorridi beota e ti sforzi di fare gli occhi lucidi e per poco non dici pure "Grazie".
E così l’accompagni verso la porta e le dai un bacio sulla guancia che lei per poco non si sposta, dal fastidio, e le chiedi "Allora quando ci vediamo? Ma ci vediamo, hai detto, giusto?".
Una nullità, ma talmente una nullità che lei si gira, ti guarda schifata ed entra nell’ascensore e se ne va pronunciando un "Ciao" secco!
Cioè, non era meglio se ti chiavavi una chiromante della Sanità, quelle che vanno in televisione e confondono l’ausiliare Essere con l’Avere?
Tutti abbiamo una parte femminile, è vero.
La mia è lesbica.
