DOPO LE FRaSI SULLE TOGHE ROSSE SI MUOVE IL CSM: «TUTELARE I PM»
«Vogliono sabotare il dialogo»
Berlusconi torna sull'indagine a Napoli: «Ho presentato esposto a Mastella, spero agisca»
ROMA - «Quando un organo di Stato interviene sulle conversazioni tra dirigenti Rai e Mediaset assolutamente normali, anzi dovute, credo ci sia la voglia chiara di sabotare quell'accordo di buonsenso che sta per nascere tra due parti che finora si erano guardate con molta diffidenza». Così Silvio Berlusconi è tornato giovedì sulla vicenda della intercettazioni. «Siamo un Paese malato, in cui non c'è più la libertà», ha aggiunto il Cavaliere. «Tra me e Veltroni non c’è stato alcun accordo segreto».
ESPOSTO A MASTELLA «Ho fatto un esposto al ministro della Giustizia affinché provvedesse, come del resto in altre situazioni meno gravi» ha spiegato ancora Berlusconi. «Ho sentito ieri Mastella - aggiunge il Cavaliere - con cui c'è anche una condivisione rispetto alla legge che abbiamo presentato in Parlamento» sul tema delle intercettazioni. C'è, secondo il leader di Forza Italia, «un'emergenza democratica e qualcuno che ha interesse a sfruttare questa situazione».
IL CSM DIFENDE I GIUDICI NAPOLETANI - Una pratica a tutela dei magistrati napoletani, alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Silvio Berlusconoi e da altri esponenti di Forza Italia, e un fascicolo di carattere generale sulla fuga di notizie. È quanto ha aperto il Comitato di Presidenza del Csm, dopo l'esposto presentato dal leader di Forza Italia alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per corruzione e istigazione alla corruzione, e la richiesta di pratica a tutela avanzata dalla quasi totalità dei togati e dai laici di Palazzo dei Marescialli: 18 su 24. I magistrati vanno difesi, sostengono i promotori dell'iniziativa, rispetto alle espressioni «gravemente ingiuriose e delegittimanti» di cui sono stati destinatari da parte dello stesso ex premier e di altri esponenti di Forza Italia. Tra queste anche quella del portavoce di Forza Italia, Paolo Bonaiuti, che ha paragonato l'iniziativa giudiziaria «al Cile del generale Pinochet».
PERQUISIZIONI - In mattinata la Guardia di Finanza ha perquisito nell'abitazione del giornalista di La Repubblica Giuseppe D'Avanzo. Mercoledì in un articolo D'Avanzo ha anticipato la notizia di un'indagine aperta dalla procura di Napoli riguardante Silvio Berlusconi. La perquisizione fa seguito all'apertura di un'indagine per fuga di notizie da parte della Procura campana.