Nick: buendia Oggetto: ce vò pacienza Data: 22/6/2004 5.46.18 Visite: 145
cazzo. tra 4h comincia l'appello. nun m'arricord nu cazz 'e nient. la dermatologia la schifo, troppo aleatoria. il sangue è bello però io studio quello malato che è più triste. allò. oggi (ormai ieri) vado con l'amica mia a studiare al tavolino di un bar vicino alla feltrinelli di via roma. apparte che già tenevo la feltrinelli vicino e mi volevo sosere dal tavolino e dai miei appunti multicolor e comprarmi almeno due libri. però tnev cinque euro... in tasca. vabbè potevo pure solo entrare, guardare scegliere per poi tornare dopo e intato sniffarmi l'odore dei libri vergini ordinati su banchi e scaffali. ma cazzo dovevo ancora finire la parte sulle dermatofitizie sulle malattie da artropodi (ca pò foss'r e pirucchje!). così si avvicina, mentre fantastico di altro, il guaglione del bar e mi intrappola con l'ordinazione. un caffè freddo, però no a granatina. fridd. stop. e l'amica mia se ne prende uno caldo, tazza fredda. appena il guaglione del bar entra a preparare le consumazioni a due metri da noi parte una bestia meccanica, volgarmente detto martellopneumaticodistaminchia. l'amica e io ci guardiamo e capiamo. capiamo che nella vita ce vò nu poc 'e pacienza. poi, a concentrazione avviata e caffè fridd bevuto, ca over era meglio a granatina arriva una bambina, sporca, ca pe forza se vò fott'r l'evidenziator. e per levarmela dalle palle le faccio scarabbocchiare na pagina del libro. mò t n vuò j, przchè? e perzechella se ne va, randagia. e vuless ì pur je appriess a essa. ma io, non sono una zingarella e il libro lo devo sottolineare bene, non lo posso scarabbocchiare... e ieri? ieri pomeriggio esco dal bagno, sempre col libro in mano, e faccio un zompo. gesù, ho dormito poco o davanti a me, over ce sta nu piccion e mmerd? si. è proprio un colombo. che a me mi fanno proprio schifo i palumm, con quelle zampe nodose, dure, cartilaginee, il becco grigio, duro, l'occhio durovitreo, che pare un bottoncino che se lo schiacci fa crac come uno scarrafone. e il palummo mi guarda e zampetta come una gallina che becchetta nell'aia. solo che io sto in un condominio, al 4° piano, col parquet e i mobili antichi. e stu palumm e sfaccimm s'è purtat pur a n'amico. che ha scacazzato sul parquet. e i palummi portano le malattie da chlamidia thracomatis e io ancora me le devo ripetere perchè sò cacacazzi assai. la mia amica decide che i palummi in casa non ci possono proprio stare. e mentre io mi nzerro in un'altra stanza, al polo opposto dell'appartamento, 4°piano, col parquet e i mobili antichi e i velluti rossi, lei piglia na mazza di scopa, chiude gli occhi, fa un salto vicino alla finestra chiusa la apre con la scopa e dice:" oh-òò, vai, esci, o-òòòh, e vuoi volare, marò, vai, devi uscire da qua, ma che fai, ma, patty, (dice a me), questi colombi sò proprio scemi. io gli ho aperto per farli uscire e questi continuano ad andare a sbattere contro il vetro...." pausa. ali di colombo che frullano e becchi duri che incozzano vicino al vetro. "tzildin, urlo io in preda a risata nervosa dalla stanza da cui non uscirò se prima i due pennuti non avranno sgombrato il campo, ma non lo sai? i colombi sò come le galline!" vott' a fernì, vott'a passà sta jurnata.
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