Nick: m|r Oggetto: Lo zen: sulla felicità Data: 15/12/2007 14.22.20 Visite: 262
``Il primo passo per la felicita` è quello di eliminare il pensiero della completa avversione per la sofferenza``, e questo lo possiamo fare prima di tutto meditando sulla natura della sofferenza e dei problemi. Ad esempio, la tendenza a considerare normali eventi come problemi, ha radice nell`aspetto egoista della nostra mente. Se prendiamo l`abitudine di avvertire come un problema ogni piccola cosa che non si accorda precisamente con le nostre aspettative, la nostra vita si riempirà d`irritazione, depressione, paranoia e crisi nervose, tanto più, quanto più forte sarà la convinzione che il problema derivi unicamente dall`esterno. In tal modo le nostre emozioni diventeranno insopportabili, le reazioni difficilmente gestibili. Possiamo avere invece un atteggiamento completamente diverso considerando la nostra responsabilità interiore nella creazione del problema e migliorando la nostra mente. Spiega inoltre Shantideva nel ``Bodhiciariavatara``: se la sofferenza si può curare, non ha senso sentirsi turbati, e se il problema non si può risolvere, allo stesso modo non ha senso arrabbiarsi o deprimersi. Così, afferma Lama Zopa, abituando la nostra mente a non considerare i problemi solo come fonti di dolore, possiamo imparare a sopportare facilmente anche grandi difficoltà mentali e fisiche. Certo è molto importante essere preparati nell`eventuale incontro con situazioni molto serie, perchè è estremamente difficile riuscire a trasformarle immediamente in virtù. Ma per grandi yoghin, ogni fenomeno (e perciò anche i problemi) è beatitudine, ogni cosa è vacuità. Anche farsi travolgere dal desiderio è causa di infelicità. Assecondare il desiderio e non essere soddisfatti costituisce la vera origine dei problemi. . http://www.sergiogandrus.it Ragazzo riflessivo, cerca compagna attiva/passiva per coniugare bei tempi assieme. |