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Nick: Zero-uno
Oggetto: re:L'inizio di un capolavoro....
Data: 19/12/2007 11.47.12
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Ero molto piccolo e abitavamo in un'altra casa.
Mio padre aveva allestito in salotto un presepe permanente. C'erano dei pastori giganti (almeno io li vedevo enormi) tipo quelli che ci sono al museo di San Martino, con i vestiti fatti con la stoffa vera e le espressioni tanto ben fatte da risultare perfino inquietanti.
Poi ricordo un tavolo lungo, di legno vecchio, con un vetro sopra che faceva da superficie aggiunta e decine di pastelli, pennarelli, gomme da cancellare sparpagliati sopra. Io e le mie sorelle disegnavamo e ascoltavamo un disco su cui era incisa "Natale in casa Cupiello". Il disco era già vecchio allora e il suono graffiato rendeva la voce di Eduardo ancora più familiare. Poi nel disco c'era Pietro De Vico che faceva la parte di Nennillo e mi piaceva troppo ascoltarlo perchè quella voce mi sembrava fatta di gomma, sembrava il suono di un elastico, come le voci dei vecchi cartoni animati, tipo il primo paperino.
Io disegnavo sempre il presepe fatto da mio padre: lo disegnavo in tutti i modi possibili, ma non ero mai contento alla fine perchè poi quando portavo i disegni a mio padre e lui diceva che erano bellissimi ma io capivo che non lo pensava veramente e allora io mi domandavo sempre "ma perchè se non gli piacciono deve dirmi che sono belli?". Non capivo.
Ricordo che cmq non mi interessava tanto perchè alla fine era un modo come un altro per disegnare ancora e tentare un altro disegno migliore. Era un rito che continuava, non so spiegare.
Perchè il suono graffiato di quel disco, le parole di Eduardo e la voce di gomma di Pietro De Vico, il presepe di mio padre e i disegni che non venivano mai bene sembravano eterni, ma non come una cosa che inizia e non finisce mai: come qualcosa di cui non vedi il principio e questo ti fa pensare che quel principio non ci sia mai stato quindi, sulla base di questo, come puoi pensare che possa esserci una fine?
Sembrava tutto per sempre.
Io ho conosciuto così Eduardo:
disegnando il presepe di mio padre con la sua voce in testa.
