...forse questo sei.Perchè quando si alza il tuo sipario,da un pò di tempo a questa parte,i miei sensi non percepiscono che ciò.Un incanto di luci in un giorno normale,disinvestito di un significato che porta in grembo troppa malinconia,tanta tristezza.E' lontano il tempo in cui tu rinnovavi in me quella rinascita di buoni sentimenti,di solidarietà,di aggregazione,di gioco,di spensieratezza ...di magia!Adesso un pò ti mortifico e ,nel farlo,mortifico un pò me stessa.In fondo che colpa ne hai tu se tutti,quando tu stai per giungere,sono distratti?
Ascoltano ancora meno che sempre.Rumori su frastuoni ,di frenesie contrassegnate da un anonimo senso.Il senso del vacuo,il senso del non-senso.L'ingranaggio che perde la sua essenza che risiede nella sua Anima...il decentramento dei sentimenti,che sono mascherati dal materialismo.La rincorsa del nulla.La ricerca senza meta.
Forse altro non sei che una vecchia e profumata tavolozza di "consumati" colori,ma non per questo spenti.A me trasmetti tenerezza.Tu non hai colpe eppure subisci senza reagire,in quanto capro espiatorio delle non coscienze.Tu,caro Natale,ancora un altro anno arriverai,noterai l' "assenza"di qualche angelo,ti guarderai spaesato intorno e ,probabilmente,ciò che scorgerai non ti piacerà.Allora alzerai rassegnatamente e sconsolatamente le spalle e voltandoti ,lentamente ,t'allontanerai.Come ogni anno io proverò a guardarti dritto negli occhi,per scorgere in sacro silenzio,la tua luce,la tua voce.Con rispetto,una tua figlia!
SERENO NATALE A TUTTI :*
Nel tempio maledetto della mia memoria
ci sono alcuni punti oscuri che non ho sbrogliato ancora:
vortici, buchi neri nel mio passato
che cancellano, risucchiano tutto ciò che è stato.
C’è una parte di me che sa benissimo cosa è successo
l’altra fa finta di niente per poter vivere lo stesso
ma guarda un po’ che fatto strano
quali mostri è in grado di creare il cervello umano
mi sembra di vedere dottor Jekill arrivare da lontano
... vuole la mia mano?
La realtà è evanescente e come lei niente
ma i sentimenti restano condensati dentro l’aria
come nuvole che attendono di partorire, gravide
come il mio passato, e qui mi perdo ma una cosa resta:
io preferisco il cuore alla testa