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Nick: Viola'
Oggetto: scrittura autobiografica
Data: 24/6/2004 19.12.36
Visite: 157

a casa di mia madre trovo due libri di una scrittrice spagnola, Lucìa Extebarrìa, che non conosco.
Ultimamente ho la bulimia da libri, divoro letteralmente qualunque cosa, così li leggo.
Il primo, "amore, prozac ed altre curiosità" è na mezza cacata, solite storie di donne spagnole divise tra trasgressioni ed aderenza a modelli familiari da cui non riescono a staccarsi.
ok, diamo un'altra possibilità a Lucia Extebarrìa.
Leggo il secondo, "Di tutte le cose visibili e invisibili", la storia della passione tra una regista di successo di 33 anni, ed un giovane scrittore di 25.
No, nemmeno questo è un capolavoro, ma...
è diverso.
C'è passione, c'è dolore, c'è coinvolgimento totale.
Non è altro che una lunga analisi di come due personalità nevrotiche possano amarsi e farsi male fino in fondo.
Ci sono continui riferimenti all'analisi, agli psichiatri, c'è persino l'e-mail della protagonista, con la nota a piè pagina: "l'e-mail è vera, la protagonista non risponderà, ma leggerà tutto".
Come ci tiene, l'autrice, a sapere cosa ha suscitato in chi legge.
Insomma mi balza agli occhi che questa è una storia vera, che tutto è stato vissuto realmente, il tono, il tono del libro o dice in ogni parola.
Poi leggo la dedica iniziale: "A Julian, che adora tanto Borges. Una lettera, un addio".
Ah, ecco. Il protagonista del libro adora Borges.
Infatti. Una lettera, un addio.
Leggo le nota biografiche dell'autrice: nata nel '66, il libro è stato pubblicato nel 2001.
35 anni. La protagonista ha 33 anni. Due anni mi sembrano un tempo ragionevole per metabolizzare una storia d'amore e poterne scrivere per cercare di liberarsene.
Come si sente quando gli scrittori parlano di sè, com'è facilmente riconoscibile.
Anni fa amavo molto Patricia Highsmith, quella di "il talento di Mr. Ripley", "L'amico americano" etc etc...
Poi mi cpaitò un suo libro tra le mani, "Carol".
Storia d'amore tra due donne, senza gli omicidi, le follie e le nevrosi nella cui descrizione l'autrice era maestra.
Una semplice storia d'amore.
Dov'era finita la scrittrice che osservava le reazioni umane come un'entomologa?
Come mai questo tono appassionato, tenero?
Poi lessi una sua biografia, e seppi che la Highsmith nella sua vita aveva amato solo donne, con grande passione.
Ecco, un'altra storia vissuta realmente, o solo ardentemente desiderata.
E Forster?
E.M.Forster, il raffinato romanziere inglese, autore di "Cmera con vista", "casa howard" etc...
Lessi il suo romanzo "Maurice", e mi sembrava che a scriverlo fosse stato un altro.
"Maurice" è la storia dell'amore tra due giovani omosessuali inglesi.
Dov'era finito il cinico osservatore dei rapporti uomo-donna, quello che sembrava così palesemente a disagio nel descrivere scene d'intimità?
Eccolo, che descrive appassionatamente la seduzione del giovane Maurice da parte del guardiacaccia.
E che descrive benissimo i tormenti di quell'amore.
"Maurice" fu pubblicato postumo x volere di Forster, che passò la vitab a cercare di nascondere la sua omosessualità.
E per volare ancora più alto, ilsommo (x me)Tolstoj?
Quel monologo allucinato di "Anna Karenina", prima che la protagonista si suicidi, che cos'è?
Si è tenuto così al disopra lo scrittore, come sempre, nel raccontare le vicende di tutti i suoi personaggi, e poi proprio ad Anna, quella che amava più di tutti (si vede palesemente), affida il suo odio verso il mondo.
E' lui che sta parlando, è lui che vomita disgusto.
Il pedagogo, il riformista, l'uomo che si batteva per i diritti degli umili, in realtà era un grande misogino che rendeva infelice chiunque gli vivesse accanto.
e "la sonata a Kreutzer"? Lì esplode l'odio per l'istituzione del matrimonio (basato sulle sue vicende personali), e il disgusto per il sesso.
E Dostoevskij? Mai tanto intenso come quando descrive la crisi epilettica del principer Myskin in "L'idiota" (lui era epilettico), o la febbre di cui è preda "il giocatore" (era schiavo del gioco).
E il Thomas Mann di "morte a venezia"?
Cos'è che rende quel racconto un capolavoro assoluto?
Il tono forse, sospeso tra il desiderio impossibile per il bellissimo adolescente e l'attrazione per la morte.
Thomas Mann cercò per tutta la vita di nascondere la propria omosessualità, tranne che in questo racconto, questo meraviglioso capolavoro in cui il protagonista muore mentre osserva l'oggetto del suo desiderio che gioca sulla spiaggia.
L'unica fine possibile, immagino.








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