Nella maggior parte dei paesi dell'Unione Europea, il regime di tassazione delle rendite, è abbastanza diverso da quello italiano. I due obiettivi che sembrano venire presi in considerazione dalle varie legislazioni sono abbastanza comuni tra loro (e abbastanza lontano sia dalla situazione attuale italiana che dalle proposte di modifiche):
tutela dei piccoli risparmiatori, con regimi fiscali agevolati
differenziazione tra interessi, dividendi e plusvalenze.
Innanzi tutto, prima di parlare della tassazione in Europa, ricapitoliamo la situazione in Italia.
Conti correnti e depositi bancari e postali, obbligazioni emesse da aziende private con scadenza inferiore a 18 mesi: imposta del 27% (con prelievo alla fonte)
BOT, CCT, e gli alti Titoli di Stato, buoni postali e obbligazioni emesse da aziende private con scadenza superiore a 18 mesi, così come dividendi e tutte le forme di capital gain indipendentemente dalla data di scadenza del titolo, plusvalenze di fondi comuni e gestioni patrimoniali: imposta del 12,5%.
In Europa, come accennavamo, il panorama è più variegato, ecco cosa succede in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna:
Inghilterra
Interessi: aliquota del 10% fino a 2.150 sterline, poi ritenuta del 20%
Dividendi: aliquota del 10% fino a 33.300 sterline, poi ritenuta del 32,5%
Plusvalenze: franchigia di 8.800 sterline e aliquote progressive del 10, 20 e 40%
Germania
Interessi: franchigia di 1.370 Euro, poi ritenuta del 25%
Dividendi: franchigia di 1.370 Euro, poi ritenuta del 21%
Plusvalenze: tassate come reddito ordinario se derivano da speculazione
Francia
Interessi: ritenuta del 27% (oppure si può sceglie di applicare l'imposta corrispondente alla propria fascia di reddito)
Dividendi: franchigia di 1.525 Euro, poi ritenuta dell'11%
Plusvalenze: se l'operazione supera i 15.000 Euro di valore, 27%.
Spagna
Interessi: ritenuta del 15%
Dividendi: franchigia 1.500 euro, poi ritenuta del 15%
Plusvalenze: ritenuta del 15%
Quello che mi pare emerga in modo molto chiaro è l'attenzione diffusa verso i piccoli risparmiatori e i piccoli investitori, così come la differenziazione tra speculazione ed investimento. Possiamo solo auspicare che, prima di mettere mano alla legge italiana, si guardi anche a cosa succede fuori dall'Italia e si prenda qualche utile spunto.
ps. da notare che i dividendi sono gli utili delle società e quindi come tali subiscono una tassazione in capo alla società quindi mi sembra giusto che l'aliquota sia più bassa......