Nick: m|r Oggetto: Autoriferitismi Data: 16/1/2008 8.43.53 Visite: 147
Siamo un po' lontani dai nostri territori più usuali, in cui prometto che rientreremo prontamente: ma mi è venuto un dubbio. Il testo più esilarante che io conosca sul linguaggio autoriferito è una serie di consigli di scrittura che Umberto Eco ha in parte adattato da un sito Internet e in parte composto per sua sua vecchia Bustina di Minerva. Ricordate? Erano cose come: "Non è che il congiuntivo va evitato", "Sii sempre più o meno specifico", "C'è davvero bisogno di domande retoriche?" o "Solo gli stronzi usano parole volgari". Fra queste, una rifulgeva di luce propria: "Non generalizzare mai". Qui si potrebbe bandire concorso per il paradosso più conciso del mondo: fermo restando che non credo sia possibile scendere sotto le due parole di "Sii spontaneo!", penso che pochi paradossi possano eguagliare le tre parole di "Non generalizzare mai". Il dubbio che mi è venuto è questo: avete presente la polemica contro gli -ismi ? E' un classico, e l'ultimo che la ha adottata mi pare sia stato Antonio Di Pietro. Mi chiedo: ma "-ismo" non sarà mica un termine autoriferito? Pensateci: "-ismo" significa: "parola che finisce in -ismo", e quindi la condizione primaria è soddisfatta. Inoltre, quando qualcuno dice: "io odio tutti gli -ismi", non sta costruendosi un proprio "-ismo", diciamo un "anti-ismo" che finisce per essere un "-ismo" a sua volta? E non è un po' come dire "Io non generalizzo mai?". Mah. Stefano Bartezzaghi (ndr una persona brillante ) http://www.sergiogandrus.it Ragazzo riflessivo, cerca compagna attiva/passiva per coniugare bei tempi assieme. |