Nick: buendia Oggetto: LA PIETA' DEI TURCHINI Data: 27/6/2004 4.59.16 Visite: 131
vorrei andare. vorrei restare. sto scendendo lentamente i gradini alla pietà dei turchini. la strada è sporca e a tratti scivolosa. vorrei restare ma in questi momenti vorrei fuggire. cade una pioggia insulsa, basta appena per sollevare l'odore della polvere raggrumita tra le pietre e i muri scalcinati di queste case che si toccano per farsi più calore. in verità io ti dico che è te che sto cercando. perchè non potrà mai essere che tu non senta quello che sento io in questo lungo attimo. e sappilo, è solo per pudore che non parlo da sola. ma ti vorrei qui accanto mentre inciampo sull'ultimo gradino. peccato questa pioggia inconsistente. se venisse giù quell'acqua che toglie la sete almeno correremmo contenti e un po' incoscienti per far prima. per far prima che sia tardi. invece, no. quest'acqua è più sporca dei nostri piedi. non laverà nulla, lo capisci anche tu. infatti camminiamo piano e con cautela. non c'è nessun fretta in fondo. io vorrei restare ma devo allontanarmi. invece se piovesse dall'alto dei cieli dovremmo correre e io non scapperei da te ma con te scapperei. e dai, prendimi un po' per mano. lo sai che sono una bambina. e cammino sempre sola di notte anche se tu non vuoi. ma nessuno mi fa mai del male. perchè io cammino, lentamente, così nessuno capisce che sto scappando e nessuno sa che sono troppo lontana da casa mia. se poi mi vuoi tenere stretta giuro che resto vicino a te e che ti seguo anche dove le case si intrecciano e si abbracciano. pure se non sono quelle casa mia. che importa la mia casa se ci sei tu che sei il mio posto più sicuro? se poi mi stai così vicino che nè io nè tu, nessuno, insomma, riesce a capire dove comincio io e dove tu finisci, allora possiamo fermarci qui. qui, all'angolo. io non ho freddo, sai? perchè ridi, adesso? mi trovi strana con il mio berretto verde? cos'è che ti fa tanto ridere? dimmelo, dai. dimmelo sennò parto. stasera stessa. io te l'avrò detto mille volte. non so se andare o restare. ma tu non c'entri niente. è che le strade qui sono sempre un po' malmesse e a furia di inciampare, vedi? ho troppe sbucciature sui ginocchi. ma non è perchè la notte cammino da sola. è perchè di giorno vorrei andare e di sera tornare. è sempre per via del fatto che sono una ancora bambina e le chiavi di casa papà non me le vuole dare. così io la notte non torno mai a casa perchè mi perdo pure un po'. e casa mia non la conosce nessuno. e allora mi siedo sulla scalinata della pietà dei turchini. lo sai che i turchini sono angeli? qualche volta li sento cantare e allora decido di restare, tanto sono sempre in tempo per andare. un giorno anche tu devi venire a sederti qui vicino a me. pure se piove. ti faccio sentire la voce dei turchini. così resti pure tu. e poi quando è ora di andare, lo sai, basta che mi prendi la mia piccola mano e la stringi nella tua che è sempre così calda e asciutta come vorrei che fosse casa mia. se poi pure mi abbracci e mi dai un bacio sulla fronte e sui capelli senti che sei a casa pure tu. e possiamo restare, scomparire, tornare. |