Nick: agilulfo Oggetto: Ecco una vera Troia Data: 28/6/2004 12.7.19 Visite: 174
Resti della città di Troia
Nel 1870 Heinrich Schliemann, seguendo alla lettera le descrizione dell'Iliade, fece degli scavi su una collinetta sulla quale sorgeva il villaggio Turco di Hissarlick: trovò effettivamente una antica città;anzi trovò molti strati, ciascuno dei quali corrispondeva a una città. Non ebbe nessun dubbio nell'identificare in una di essa la Troia omerica e, in una serie di oggetti ritrovati, il "tesoro di Priamo (che asportò senza troppo formalizzare). Ma Schliemann non era un archeologo ma un ricco mercante con la passione dell'archeologia e soprattutto con il sogno, covato fin da giovane, di ritrovare la Troia cantata da Omero. Scavò in fretta e senza metodo, per cui molti elementi preziosi per identificare i reperti, andarono irrimediabilmente perduti. Altri archeologi continuarono poi, con maggiore competenza, le ricerche e ritennero di identificare la Troia omerica in un altro strato. Le ultime ricerche sono state eseguite, in questi anni, da una spedizione guidata dal prof. Manfred Korfmann dell'università di Tubinga. Ciò che si è accertato è che il luogo è stato abitato dalla preistoria (dal 3200 a.C.) fino ai nostri giorni. Si contano nove strati: periodicamente la città veniva distrutta, ma risorgeva dopo qualche tempo usando come fondamenta le rovine della precedente: si tratta di un procedimento molto comune che ritroviamo un po' dappertutto. Evidentemente il sito era considerato particolarmente idoneo, trovandosi in un luogo elevato dominante l'importantissimo stretto dei Dardanelli (Ellesponto per i Greci). Troia II "Troia II" corrisponde ad una delle nove città sovrapposte della collina di Hissarlik, cittadina anatolico-egea. Hissarlik è situata nell’angolo nord-occidentale dell’Anatolia, all’ingresso dello stretto dei Dardanelli, dove da sempre la tradizione classica ha situato l’antica città di Troia. Proprio in questa collina H. Sclhiemann credette si celasse la Troia omerica. Gli scavi iniziarono nel 1870 e si svilupparono in varie fasi, la conoscenza archeologica del sito e della Troade si è ampiamente sviluppata dopo Schliemann grazie al lavoro di Dörpfeld, fino al 1894. Schliemann e Dörpfeld distinsero nella stratificazione di Hissarlik nove "città" sovrapposte, di cui la "Troia" di cui parla Omero potrebbe essere Troia-VIIa, caratterizzata da importazioni micenee e databile al 1200 a. C. circa; ancora oggi, però, la questione rimane aperta. Troia-II, la città a cui appartengono gli oggetti presenti in questo museo, era un villaggio fortificato, molto ricco e fiorente, sviluppatosi all’inizio del III millennio. Abbondanti furono i ritrovamenti di oggetti preziosi in argento, avorio, ambra e giadaite, tanto che Schliemann pensò di trovarsi di fronte al "tesoro di Priamo". La fine di Troia-II sembra datarsi verso il 2200 a. C. a causa di un grande incendio, così violento da vetrificare i mattoni di fango crudo delle mura. http://www.cronologia.it/storia/troia.htm http://www.musei.unina.it/Antropologia/1.2.2.6.d.htm |