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Nick: Zanardi
Oggetto: Rumbafood
Data: 23/1/2008 11.53.13
Visite: 150

A volte si è stanchi, ma talmente stanchi che…vabbè che ve lo dico a fare.
Comunque stanchi ci si sente. Non tristi o abbattutti, sia chiaro, ma stanchi.
E il tedio e la noia, poi.
E' come se si avesse la sensazione di essere un criceto salito per sbaglio sulla ruota e costretto a girare per sempre.
La gente crede che i criceti si divertano.
Non è vero.
I criceti sulla ruota ci salgono per sbaglio e ci mettono un sacco di tempo a capire che solo se la smettono di correre la ruota si ferma e possono scendere.
Non ricordo dove abbia letto 'sta cosa qua.
Comunque, che si fa in questi momenti?
Beh, c'è chi fa una cosa e chi ne fa un'altra. Ovvio, semplice, coinciso e scontato.
Spesso (almeno io lo faccio) si pensa a cucinare e a mangiare.
M'è sempre piaciuto cucinare, anche se poi non è che sappia cucinare.
O almeno non so farlo benissimo. Però mi piace dire che so cucinare.
Vabbè, comunque si apre il frigo e si estrae un'arista di maiale, già scongelata.
Quella che si trova spesso in bella vista nei libri di cucina.
Ma il più delle volte ci si arrangia con delle salsicce.
Conoscete o avete mai visto qualcuno (semmai single) che abbia un'arista di maiale nel frigo? Io No.
E allora dove cazzo la prendo l'arista di maiale? Niente, ci si arrangia. E arrangiarsi con le salsicce è la soluzione.
Che poi saranno anche più plebee queste salsicce qua ma sono buonissime
Comunque, una volta estratte le salsicce, vi viene voglia di cucinare.
Tu vuoi cucinare.
Cucinare è un'arte raffinatissima.
I cibi sono come le persone.
Bisogna amarli, ricoprirli d'affetto, di spezie, cucinarli con amore. Ma nel tuo interesse.
Loro, i cibi, te lo rendono tutto l'amore
Che poi è la cosa più bella e più semplice, perché quest'amore si mangia.
Ma il più delle volte non si è capaci. Di cucinare e d'amare.
Perché? Perché ci si arrangia con un salame affettato ed imbustato o con i peperoni arrostiti della sera prima.
O con le Insalatissime Rio Mare.
Oppure la nutella e poi un wurstel con del tabasco.
"Che schifo", direbbe qualcuno.
Beh un po' sì, la cosa oggettivamente fa un po' schifo.
Però mi piacciono gli estremi opposti delle cose.
È sempre stato così.
Fondamentalmente sono stupido, nonostante abbia passato da tempo i trent'anni.
Mi piace mangiare la nutella, ma anche il tabasco piccante.
Tendo agli opposti, insomma.
In questo sono coriaceo e m'adatto.
Tranne quando non ne ho voglia.
Allora divento maleducato.
Non è che mi freghi molto apparire maleducato.
La questione è che in tal contesto non riesco ad adattarmi.
A volte non c'è niente di meglio che sguazzare nell'autocommiserazione e sentirsi deboli.
E dopo un po' sentirsi forti, invincibili.
Mi piace la gente così. Forte.
I deboli non fanno che piangere e lamentarsi.
Credono che tutto debba finire oggi stesso.
Invece è proprio il contrario. È oggi che tutto comincia. Almeno lo si spera, no?
Sto facendo un casino?
Beh, sì, però così mi viene.
Comunque niente, si cucina, si decide di non cucinare, ci si arrangia con le Insalatissime Rio mare, ci si sente criceti, si fugge, ci si autocommisera e ci si sente forti.
E così facendo spesso ci si trova a vagabondare in territori dai tratti sfuggenti, spesso sospeso tra realtà e sogno, tra età adulta e giovinezza o infanzia, tra cinismo e sensibilità.
Sempre all'opposto, insomma.
A volte è uno sforzo, altre volte e spessissimo si rifiutano a priori tutte quelle parti che possono troppo codificare il proprio personaggio.
Che poi personaggio non è, se ci pensi bene.
Io so come vorrei essere, ma so quanto è difficile.
Ma anche voi lo sapete.
Il mio ( e il vostro) fare, il mio ( e il vostro) pensare incoraggia a realizzare me stesso ( e voi stessi), non a fare chissà che cosa, ma a raggiungere l'obiettivo fondamentale: essere soddisfatto di sé.
E ritornare alla festa: una festa come la intendevamo noi, io e qualche amico, con un bicchiere di grappa tra i denti che si spacca alla fine.
Una vecchia usanza. Ci si trovava a festeggiare.
E festeggiare in questo modo era una cosa che stordiva. E che ti avvolgeva di una bella aria comunitaria.
E poi c'era la capacità di ridere di tutto e per tutto. Anche delle cose tragiche o che non meritavano una risata.
Però dopo un po' ti fermavi e capivi che la risata non offende il dolore, semplicemente lo spaventa, lo sbaraglia, lo sorprende: fa tacere sentimenti e sensazioni che a volte rompono davvero le palle.
Ed ecco che tra una risata e l'altra si desidera tornare in vita, come l'uomo che si è sempre sognato di essere.
In fondo esiste in ognuno di noi, nella nostra testa, un'altra persona più serena e più felice di ciò che realmente siamo.
E non c'è niente di patetico in questo. Basta mantenere i vecchi tratti, si dice, senza essere "un altro".
E ritrovarsi così alla festa, col bicchiere di grappa che si spacca tra i denti.
E senza più noia che spinge a mangiare le Insalatissime Rio Mare.
E con la consapevolezza che nel frigo v'è sul serio l'arista di maiale.
Pure se poi questa cazzo di arista costa dieci volte il prezzo delle Insalatissime Rio Mare o delle salsicce di cui sopra.
Ma si sa bene che essere se stessi ed autentici costa tanto. E non bisogna essere tirchi.
Il trans Agrado nel film "Tutto su mia madre" di Almodovar, dice, in relazione alla sua persona: "Uno è più autentico quanto più assomiglia all'idea che ha sognato di essere".
E mi sa che ha ragione da vendere.
E la cosa, credetemi, costa tanto, ma ne vale la pena, pure se non ci si riesce appieno.
E allora fanculo alle Insalatissime Rio Mare e ben venga l'arista nel frigo.
Domani la vado a comprare in macelleria.
Domani però, oggi ho pochi soldi e le Insalatissime Rio Mare mi piacciono e non mi va di dimenticarle in credenza. Le adoro con le freselle.


Ps - Postato tempo fa. Sto ancora con le Insalatissime.

Ps 2 - Chi m'invita a cena?

Foss a vota bon ca se scetass o vesuvio? Accussi facimme un termovalorizzatore ma buon!!!!



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