Nick: hightecno Oggetto: eros & pathos (cap XIX) Data: 28/6/2004 15.56.58 Visite: 117
La situazione ideale per capire realmente una persona, non è data tanto da una condizione di difficoltà, di sofferenza o di percezione di un pericolo, quanto dalla vulnerabilità a cui la espone lo stato di innamoramento. Nella situazione amorosa la nostra esistenza è particolarmente indifesa proprio perché, da un punto di vista psicologico, siamo del tutto esposti rispetto all'essere amato. Il senso di nudità sperimentato quando si è immersi nella dimensione amorosa, non è collegato alla nostra sfera fisica - e quindi alla nudità del corpo - ma alla nostra dimensione psicologica ed emozionale: vengono svelati i nostri più intimi segreti, sentimenti che per lungo tempo abbiamo gelosamente custodito nel nostro animo. Quando amiamo noi siamo come un libro aperto, ci è impossibile nascondere le emozioni che affollano la nostra mente e il nostro cuore, e non di rado tutto ciò si accompagna a una sensazione di intensa vergogna. Simili dinamiche sono più che comprensibili, giacché rendere manifesta la propria interiorità equivale per molti di noi ad una ammissione di debolezza, di vulnerabilità emotiva. Vi sono alcuni che, anche se amano intensamente, riescono solo con grande difficoltà a manifestare il proprio sentire, e ciò si verifica perché temono di correre un grande rischio. Il senso di ogni rapporto amoroso e la sua futura evoluzione, spesso dipendono da esperienze vissute in epoche molto precoci della nostra esistenza. In quanto esseri umani, sin dal momento in cui veniamo al mondo siamo in grado di avvertire una serie di «impulsi fondamentali», che orientano il nostro percorso psicologico verso specifiche linee di sviluppo. Uno di questi impulsi, che con un termine più incisivo potremmo definire «spinta all'azione», è dato dal bisogno di appartenenza: nel momento stesso in cui ci troviamo inseriti nella realtà del vivere, avvertiamo pressante l'esigenza di appartenere a qualcuno. Ciò è del tutto comprensibile visto che, se così non fosse, rischieremmo di soccombere sotto il peso della solitudine e dell'abbandono. Sperimentiamo un intenso bisogno di appartenenza sin dalle fasi più precoci della nostra vita, sin dal momento in cui incontriamo lo sguardo di chi si prenderà cura di noi. Sentiremo poi di appartenere ai genitori e al ristretto gruppo della famiglia, e avvertiremo così la presenza di un caldo abbraccio protettivo che ci accompagnerà lungo il nostro sviluppo. Ogni abbraccio, però, rischia con il tempo di trasformarsi in una presa soffocante. Accade così che, una volta arrivati a una certa età variabile da individuo a individuo, si avverta la pressante esigenza di svincolarsi, di liberarsi da quell'involucro di protezione: spacchiamo il bozzolo e ci apriamo a una vita diversa, alimentata da nuovi incontri e rapporti. Ci si allontana in questo modo dal primo porto sicuro che sperimentiamo, ma non appena ciò avviene, già desideriamo lasciarci avvolgere dall'abbraccio di qualcun altro: siamo pronti ad «appartenere» nuovamente. Si innesca così un meccanismo per il quale, pur essendone inconsapevoli, cerchiamo di ricreare nuclei protettivi analoghi a quelli da cui abbiamo voluto prendere le distanze. È attraverso queste dinamiche che si manifesta la dimensione della fusionalità. Nello spazio della fusionalità, che per antonomasia viene diviso con la persona amata, possiamo vivere nuove e gratificanti situazioni, avvertire tutto il calore di cui la nostra anima ha bisogno. I rapporti impostati sul principio e la ricerca della fusionalità non sono affatto rari, eppure presentano alcuni interrogativi, fra cui spicca quello inerente il fattore temporale: spesso ardono rapidamente consumandosi come un fuoco di paglia. Nonostante ciò, a prescindere da come poi evolvano o si concludano, fin tanto che esistono questi rapporti sono in grado di donarci i momenti più affascinanti della nostra vita. Quel particolare vissuto emozionale capace di frastornare la nostra anima e rivoluzionare il nostro destino, ha il suo luogo di origine privilegiato nel rapporto con la persona amata. Nello stato di totale fusione che l'innamoramento può produrre, ognuno scorge negli occhi dell'altro il riflesso del proprio volto e sente di essere al sicuro, protetto. Tutto ciò illumina d'una comprensione nuova l'universo della relazione sentimentale, giacché essa non soltanto ci offre l'opportunità di ripristinare un contatto con le immagini perdute di un'infanzia ormai lontana ma, soprattutto, di aprirci a una importante dinamica trasformativa. Ecco la magia dell'incontro amoroso: ci scaraventa nel passato della nostra anima per poi proiettarci verso nuovi e più radiosi orizzonti.
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