Nick: Bardamu Oggetto: berlusconi rischia 6 anni... Data: 28/1/2008 19.28.15 Visite: 186
Mediaset, no tribunale Milano a riunione processi contro Berlusconi. I difensori: rischia sei anni
MILANO (28 gennaio) - Il presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, ha respinto la richiesta della difesa di Silvio Berlusconi di unire il processo sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset con quello relativo alla presunta corruzione dell'avvocato inglese David Mills. Processi nei quali il leader di Forza Italia è imputato.
Sono vicende intimamente connesse sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo», ha commentato Niccolò Ghedini, senatore di Fi e avvocato difensore del leader azzurro a Radio Radicale. «Per economia processuale - dice Ghedini - e per una migliore gestione del processo, era ovvio che i processi si riunissero di fronte ad un unico giudice». «Questi processi - aggiunge l'avvocato dell'ex premier - sarebbero già dovuti essere dichiarati prescritti, o conclusi con un proscioglimento nel merito, se il pm non avesse fatto improvvisamente una nuova contestazione suppletiva che ha dell'incredibile e che il tribunale gli ha consentito di fare, spostando la prescrizione sulla parte per i diritti al 2012 e per quanto riguarda la vicenda della testimonianza di Mills al 2010. Ma lo ha fatto in maniera del tutto artificiosa perché sono vicende che pacificamente sono già coperte da prescrizione».
Berlusconi rischia sei anni di carcere. «Silvio Berlusconi rischia una condanna a sei anni di carcere in primo grado nel processo Mills». Lo dice a Radio Radicale il deputato di Forza Italia Gaetano Pecorella, che è anche uno degli avvocati del leader azzurro. «Certamente - spiega Pecorella - il segno è nella volontà di definire rapidamente il processo Mills, perché escludendo la riunione di due procedimenti, il giudice potrà concluderlo più o meno in coincidenza con le eventuali elezioni anticipate».
Marò! questi sono talmente spudorati, da non nascondere più l'intenzione di puntare alla prescrizione.
Questa vicenda è sicuramente più conosciuta in Inghilterra che in Italia, perché Mills era l'ex marito del ministro Tessa Jowell del governo Blair, che fu sul punto di dimettersi. Salvò il suo posto separandosi dal marito.
La storia ha dei tratti comici. Infatti,questo avvocato Mills preoccupato del controllo del fisco inglese, decide di scrivere una lettera confessione al suo commercialista ( 2 febbraio 2004). In questa lettera l'avvocato scriveva: "Io mi sono tenuto in stretto contatto con le persone di Berlusconi e loro conoscevano la mia situazione. Erano consapevoli, in particolare, di come i miei soci si fossero intascati la maggior parte del dividendo; sapevano bene che il modo in cui io avevo reso la mia testimonianza avesse tenuto Mr.Berlusconi fuori da un mare di guai nei quali l'avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo".
Mills depose in qualità di testimone nei processi "Arces + altri" e "All Iberian", accettava la promessa e successivamente riceveva da Carlo Bernasconi (manager Fininvest, morto nel 2001, ndr), a seguito di disposizione di Silvio Berlusconi, la somma di 600mila dollari, investita dallo steso Mills in unità del fond Giano Capital e l'anno successivo reinvestita nel Torrey Global Offshore Fund, per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio di testimone: come in effetti faceva affermando il falso e tacendo in tutto o in parte ciò che era a sua conoscenza in ordine al ruolo di Silvio Berlusconi nella struttura di società offshore creata dallo stesso Mills, struttura fuori bilancio utilizzata nel corso del tempo per attività illegali e operazioni riservate del gruppo Fininvest". In pratica Mills,davanti ai giudici, ometteva di dichiarare quanto a sua conoscenza in ordine alla proprietà e al controllo delle società offshore del Fininvest B group e di conseguenza non rivelava che delle stesse erano beneficiari Silvio Berlusconi, Carlo Bernasconi e Livio Gironi, e che il controllo sulle stesse era esercitato da fiduciari della famiglia Berlusconi; inoltre ometteva di riferire la circostanza del colloquio telefonico intercorso nella notte del 24 novembre 1995 con Silvio Berlusconi in ordine alla società All Iberian e al finanziamento da 10 miliardi di lire erogato tramite All Iberian a Bettino Craxi. Bugie ricompensate con quei 600mila dollari riciclati da Mills in fondi riservati, di cui il fisco britannico pretendeva spiegazioni.
E questi mo pretendono una scappattoia verso la prescrizione a vita!!!  |