Budapest.
I rifiuti partono da Napoli, a carissimo prezzo verso la civile Germania.
Secondo il settimanale tedesco “Der Spiegel“, il trasporto della spazzatura campana in Germania costa ogni giorno allo Stato italiano circa 200mila euro. Un manager di Ecolog (una divisione delle Ferrovie italiane) ha rivelato al sito del giornale, sotto anonimato, che ogni giorno sono coinvolti due treni nel trasporto dell’immondizia verso la Germania.Ciò corrisponde a circa mille tonnellate di rifiuti, circa un settimo delle 7200 tonnellate che la Campania produce quotidianamente.
Lo smaltimento, spiega la fonte, costa tra 170 e 200 euro a tonnellata, trasporto incluso. In tutto, 200mila euro circa al giorno.
All’inizio i treni provenienti dal Golfo di Napoli viaggiavano verso Duesseldorf e Hameln (in Bassa Sassonia), oggi proseguono oltre e si dirigono o verso la costa del Mare del Nord, o verso la Sassonia (est), scrive lo Spiegel. I rifiuti (non differenziati) vengono eliminati in parte nell’inceneritore di Bremerhaven (nord).
Un’altra parte finisce alle porte di Lipsia (Sassonia), dove sorge il più grande impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti in Germania. In media, scrive lo Spiegel, qui arriva un treno al giorno. I carichi provenienti da Napoli aiutano a sfruttare al massimo l’enorme impianto, ricorda il giornale. L’affare va avanti da sette anni.
E qui la monnezza dovrebbe fermarsi.
Invece no, perché la monnezza napoletana ,come per magia, riprendono a muoversi verso una nuova meta.
I rifiuti napoletani dopo lo stoccaggio in Germania vengono portati in discariche abusive in Ungheria. In Ungheria, questo strano gioco dello “scaricabidone” ha innescato uno scandalo. Il governo ha protestato: “Budapest non vuole essere la pattumiera d’Europa” - ha detto il ministro dell’ambiente Gabor Fodor. Quattro persone sono state arrestate.
Sono scoppiate proteste della popolazione ungherese, simili a quelle napoletane.
Il governo Ungherese ha protestato duramente in sede europea, chiedendo un congruo risarcimento alla Germania e la bonifica dei siti.
http://estovest.blog.rai.it/