NAPOLI - Bilanci truccati. Contabilità manomesse. E tutto per ingannare un socio in affari. Per fargli credere, “al fine di ottenere un ingiusto profitto” che la loro azienda era piena di debiti, che doveva soldi, e tanti, a terze società, quando invece i profitti c’erano, eccome. Nello
stesso giorno in cui a Milano i giudici hanno disposto il proscioglimento di Silvio Berlusconi dall’accusa di falso in bilancio nel processo stralcio sul caso-Sme ritenendo il reato depenalizzato, i giudici della nona sezione penale del tribunale di Napoli (presidente Nicotera) hanno condannato Corrado Ferlaino ad un anno di reclusione per “false comunicazioni sociali” (una fattispecie del reato di falso in bilancio). Ma, sia chiaro, non è un caso di due pesi e due misure. La legge entrata in vigore nel 2002 ha “cancellato” la punibilità solo per alcuni “casi particolari” del falso in bilancio. E, per sfortuna di Ferlaino, la depenalizzazione non era estendibile anche a lui: laddove un socio viene ingannato e laddove il socio sporge denuncia, l’accusato, se riconosciuto colpevole, va condannato. Nella storia di Ferlaino la vittima c’è e a, alla fine degli anni Novanta, ha presentato querela mettendo in moto la macchina investigativa e facendo finire a processo otto persone. Nessuno degli imputati è uscito indenne dal processo. Ferlaino e la moglie Patrizia Boldoni sono stati condannati ad un anno di carcere a testa. Sei mesi, invece, sono stati disposti per Guido Rodriguez, Chiara Silvestri, Bruno Valentino, Pietro D’Acunto, Michele Ciniglio e Massimo Ferraro di Portici, ciascuna delle quali ha ricoperto la carica chi di componente del consiglio di amministrazione, chi di presidente del collegio sindacale della “Vasto”. Non è tutto: i giudici hanno condannato gli imputati anche al pagamento di una provvisionale (una sorta di anticipo del risarcimento danni che sarà stabilito in sede civile) in favore del principe Francesco D’Avalos (costituitosi parte civile nel procedimento assistito dall’avvocato Fabio Foglia Manzillo), un socio di minoranza della “Vasto”. Gli imputati - così come sostenuto dalla procura - “con l’intenzione di ingannare il socio di minoranza Francesco D’Avalos e al fine di conseguire un ingiusto profitto, alteravano in modo sensibile la rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali previste dalla legge, dirette ai soci o al pubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero, omettendo informazioni la cui comunicazione è imposta dalla legge in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari sulla predetta situazione”. Tra i creditori c’erano la “Immobiliare Napoli centro srl”, la “Edilia”, un avvocato al quale si dovevano 500milioni delle vecchie lire, e soprattutto la “Del Vecchio costruzioni spa”, l’azienda della quale Ferlaino, dal 20 luglio del 1998 fino al 4 febbraio del 2000 è stato presidente del consiglio di amministrazione, nonché socio di maggioranza per il 61% tra il 1999 ed il 2000. La “Del Vecchio” controllava, tra l’altro, la “Vasto”, mediante la partecipazione del 100% della quota della “Immobiliare Napoli centro slr”, che a sua volta aveva una partecipazione maggioritaria del 48,7% nella “Trisma srl” società proprietaria del 71% della quota Vasto. La moglie di Ferlaino, Patrizia Boldoni, era stata azionista tra il 1999ed il 2000 della “Del Vecchio” e dal 20 luglio del 1998 al 4 febbraio del 2000 componente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della “Vasto” e già nello stesso periodo presidente del consiglio di amministrazione della “Trigma”. Questi sono i numeri dell’inchiesta che ieri ha portato alla condanna di Corrado Ferlaino. I giudici si sono riservati sessanta giorni per depositare le motivazioni alla base della sentenza, passaggio necessario per consentire alla difesa (rappresentata dagli avvocati Giuseppe Fusco, Orazio Cicatelli, Giuseppe Vitiello e Marcello Fattori) di presentare ricorso in Appello.
(Manuela Galletta, Cronache di Napoli)
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!