Nick: Haran Oggetto: A guardia del centrocampo Data: 2/2/2008 14.27.48 Visite: 209
Rieccolo in campo. La sua presenza di sicuro non passa inosservata: quando c'è lui il reparto acquista sicurezza, buona per la libertà motoria di un Gargano libero di correre con le spalle coperte e spina nel fianco per i dirimpettai della mediana, in difficoltà come i ladri davanti ai cani da guardia di grossa taglia. Blasi torna al suo posto dopo quell'ultimo, ennesimo, gesto di adrenalina agonistica che gli costò il rosso, a partita finita, che racchiudeva in se la rabbia di tutti per ciò che stava accadendo. Reja lo considera, a giusta ragione, punto di riferimento del settore nevralgico del campo, nel quale si deve ragionare per costruire gioco ma anche dove si devono mostrare muscoli e carattere per arginare l'impeto degli avversari. A guardia di una difesa che ultimamente ne sta beccando troppe, forse anche per le troppe volte in cui l'ex juventino viene appiedato dal giudice sportivo che lo costringe a rimanere a casa ed a schiumare rabbia. E la squadra ne risente, eccome, visibilmente più fragile in mezzo al campo: tanto cervello e qualità con Hamsik e Bogliacino ma senza adeguate alternative - prima dell'arrivo di Pazienza - che ne proteggano adeguatamente il fianco. Blasi appare infatti indispensabile nell'equilibrio tattico del Napoli: corre fino allo sfinimento, raddoppia i portatori di palla, consente agli altri centrocampisti di sganciarsi ed offendere. Putroppo però, proprio il suo impeto è la sua croce: l'istinto, mai cattivo, lo porta troppo spesso a muso duro con avversari ed arbitri, quest'ultimi indispettiti dai suoi atteggiamenti gladiatori e prontissimi anche a punire un fallo inesistente a partita finita. Una sorta di appuntamento fisso con il giallo, insomma, che Blasi dovrà imparare a disdire più spesso: le dieci ammonizioni ed un'espulsione sono già da record, è arrivato il momento di non lasciare più il suo nome nell'elenco dei cattivi.
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