Nick: popi Oggetto: -Gli hanno rubato la vita- Data: 13/2/2008 20.1.20 Visite: 167
Come in una linea della vita interrotta nella mano, il freddo gelido si impadronisce delle gambe, dov'è, dov'è la vita che gli è stata rubata, quali forze far scorrere ai piedi, davanti all'orlo di un precipizio ? I teatri e le danze, palpiti di cuore spazzati via dalla vista, a nessuno è perdonato il solo ingenuo desiderio di poter volare ? Mentre porci si nutrono e si arricchiscono sulle ferite altrui.. Infondo sono Uomo io come lo sei anche tu... Lucio Dalla Piazza Grande Santi che pagano il mio pranzo non ce n'è sulle panchine in Piazza Grande, ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'è. Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me, gli innamorati in Piazza Grande, dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no. A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io. A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io. Una famiglia vera e propria non ce l'ho e la mia casa è Piazza Grande, a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho. Con me di donne generose non ce n'è, rubo l'amore in Piazza Grande, e meno male che briganti come me qui non ce n'è. A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io. Avrei bisogno di pregare Dio. Ma la mia vita non la cambierò mai mai, a modo mio quel che sono l'ho voluto io Lenzuola bianche per coprirci non ne ho sotto le stelle in Piazza Grande, e se la vita non ha sogni io li ho e te li do. E se non ci sarà più gente come me voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me attorno a me --------------------------------------------------- (Dal sito di Repubblica) (Copia&incolla) CRONACA InviaStampaNella scuola c'erano una decina di scolari tra i 3 e i 6 anni e la loro maestra Aveva chiesto 500.000 euro; accuse confuse contro chi l'ha ridotto sul lastrico Reggio C., uomo barricato in asilo Blitz della polizia, rilasciati i bambini Cristian Familiari barricato nell'asilo REGGIO CALABRIA - Un blitz della polizia ha costretto alla resa l'uomo armato di taglierino che ha tenuto in ostaggio per cinque ore una decina di bambini e la loro maestra all'interno dell'asilo privato "Il girotondo" nella zona sud di Reggio Calabria. Le parole di un cugino del sequestratore lo avevano convinto a liberare uno ad uno, cinque bambini, ma dopo tre ore dal sequestro, nell'aula erano rimasti almeno altri cinque scolari. "Se non mi consegnate 500.000 euro, ucciderò tutti i figghioli", aveva minacciato in dialetto. Mentre era in corso la trattativa, alcuni poliziotti sono entrati nell'asilo da un ingresso laterale ed hanno bloccato l'uomo portandolo all'esterno. La gente gli ha gridato contro "Bastardo!" e voleva strapparlo dalle mani dei poliziotti per linciarlo. "Non ci ha fatto niente, non ci ha fatto male", ha detto una delle bambine appena uscita dalla scuola. Anche gli altri suoi compagni stanno bene, ma sono corsi verso i genitori spaventati e alcuni in lacrime. Nella lunga negoziazione condotta dal procuratore di Reggio e dai famigliari, il sequestratore aveva tentato di giustificare il suo gesto parlando in modo confuso di una vertenza giudiziaria che dura da 20 anni sull'esproprio di alcuni terreni della sua famiglia a Bova Marina, nel Reggino, dove sorgeva anche una fabbrica di marmo. Sembra che si fosse lamentato anche dell'ordine di un magistrato che gli avrebbe vietato di vedere suo figlio dopo la separazione dalla moglie, ma lui non è sposato e non ha neppure un figlio. La trattativa è stata filmata da una telecamera della Rai che il sequestratore ha voluto lo riprendesse da vicino mentre, attraverso un vetro che aveva infranto al piano terra dell'edifico, urlava le condizioni per arrendersi. Seduto all'interno di una delle aule dell'asilo, circondato dai bambini, aveva gridato verso l'esterno: "Non è per i soldi ma per principio che faccio 'sta cosa. Rivoglio la mia dignità, voglio poter riaprire nuovamente le mie attività". Chi conosce il sequestratore - Crisitan Familiari, 32 anni originario di Bova, paesino in provincia di Reggio Calabria, ma residente nella zona intorno all'asilo - assicura che è apparso sempre come un uomo tranquillo. Disoccupato, sul lastrico dopo il fallimento di alcune iniziative commerciali, Cristian Familiari è seguito da tempo dai servizi sociali del comune. "Mai un segno di squilibrio", ha detto il fratello. "Un bravo ragazzo", come l'ha definito un anziano che abita proprio nella strada sulla quale si affaccia la scuola. Per poter entrare nell'asilo, si era finto il padre di un bambino Cristian Familiari; una volta varcato l'ingresso, aveva estratto il taglierino ed aveva iniziato a minacciare la maestra e bloccare tutte le uscite. Sembra che poco prima di fare irruzione nell'asilo, avesse usato lo stesso stratagemma per entrare in una scuola elementare della zona, ma era stato allontanato. --------------------------------------------------- "Onorate il vile ?" ....... Qualcuno sottobanco, starà fottendo i sogni e la vita di molta altra gente, ma forse i veri criminali, guidano il Paese, chissà...
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