
Com’è finita la storia dello “scandalo” Telekom Serbia? Provate a porre queste domande al bar, all’università o sul lavoro nella pausa caffè. Secondo me, la gran parte degli interlocutori dirà di non ricordare. Alcuni diranno che è una vergogna della sinistra ladra e impunita. Pochi altri ricorderano giusto: cioé che si è trattato di un’operazione (riuscita, nonostante tutto) di calunnia politica e depistaggio mediatico ai danni dei principali dirigenti del centrosinistra durante il secondo governo Berlusconi. A quell’operazione - che ha sfruttato le zone d’ombra di una transazione commerciale fra Telecom e governo serbo, degne sì di una seria inchiesta giudiziaria - hanno concorso un’apposita commissione parlamentare e la grancassa dei media berlusconiani, il Giornale di Belpietro in prima fila, con annessa Raiset, che ripeteva il segnale. La commissione parlamentare accreditava come testimoni i peggiori avanzi di galera, la grancassa dei media amplificava le calunnie e le trasformava, ripetendole, in senso comune. Risultato? L’opposizione è stata costretta per mesi a difendersi, proprio nel momento in cui il capobanda - guai a “demonizzarlo”, sia ben chiaro! - celebrava per legge l’impunità sua e degli amici. Nel corso degli anni le inchieste della magistratura hanno accertato l’infondatezza delle accuse di Igor Marini e degli altri gentiluomini. Ma la giustizia ha tempi diversi dallo squadrismo mediatico-politico: non molti hanno saputo che era tutta una bufala. E - tranne le fungibilissime pedine, il cui silenzio non è difficile da comprare - nessuno ha pagato, né sul piano politico né sul piano deontologico, per quell’operazione. Alfredo Vito, Italo Bocchino,Carlo Taormina e Luigi Bobbio stanno ancora in politica. Il buon Belpietro - che non s’è mai scusato con i propri lettori, e questo fa capire quanto li stimi - è stato recentemente promosso alla direzione di Panorama, mentre i parlamentari più attivi in quella commissione sono tutti autorevoli esponenti del partito-azienda. Insomma: dove la memoria dura un giorno, nessuna bassezza è imperdonabile e più fai ribrezzo più hai successo. Teniamo a mente questi metodi: manca poco al ritorno della Banda.
Pietro Ricca ha intervistato sul tema Sandro Orlando, autore per l’editrice Chiare lettere del saggio “L’Italia del ricatto”. L'intervista la trovate QUI.
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