Nick: Rambov` Oggetto: sulle ECO-Balle Data: 5/3/2008 8.33.12 Visite: 90
-le banche Capitalia, Banca Intesa, San Paolo Imi e Gruppo Unicredito Italiano finanziano l'Impregilo, affidataria unica del piano rifiuti in campania
-«i profili vantaggiosi e positivi, dal punto di vista dei finanziatori, dell?iniziativa di finanziamento del progetto del sistema integrato del ciclo dei rifiuti proposto dalla Fibe in Campania erano stati riposti , a quanto emerso , nella produzione del Cdr, con i connessi benefici del CIP6»: «bruciare energia e venderla era parte fondamentale del business di FIBE» e per le banche «rappresentava il 60 per cento dei ricavi del progetto».Il Cdr era stato peraltro la trovata retorica per far digerire meglio la «termovalorizzazione» dei rifiuti: invece che bruciare il ?tal quale? era meglio inventarsi un "combustibile" derivato dai rifiuti , questo è il significato dell'acronimo Cdr ,alla cui promozione si erano applicati parti rilevanti del mondo "ambientalista" italiano, la solita Legambiente in testa (Seduta della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti del 9 marzo 2005)
- il CDR però non è a norma, secondo le inchieste della magistratura
-Le banche comunque riescono a smarcarsi, rinunciano a subentrare a Impregilo di Cesare Romiti e società collegate, in quanto una volta «ricevuta l'informativa dell'inadempimento di Fibe dal Commissario Catenacci, non hanno esercitato la facoltà di sostituirsi a Fibe», però «hanno in pratica finito per divenire gli interlocutori del Commissario in riferimento alle successive scelte che il Commissario ha poi dovuto assumere»Le banche, sempre nel 2005, fanno approvare da un governo compiacente (in quel momento, Berlusconi, ma fa lo stesso...)un decreto di risoluzione del contratto che mantiene le società di Impregilo solo come esecutrici, mentre lo Stato, tramite il Commissariato per l'emergenza, si assume, da allora in poi, tutti i rischi imprenditoriali
-nel giugno 2007 il Gip del Tribunale di Napoli dispone il sequestro di circa 750 milioni di euro alle imprese del gruppo Impregilo, oltre alla interdizione ai contratti con la pubblica amministrazione per un anno.Ma questa azione della magistratura era stata prevista in tempo utile dalle banche, a dimostrazione che il sistema bancario, in questa vicenda, si è dimostrato, nel concreto, piú accorto del velleitario sistema politico, non avendo voluto accollarsi un fallimentare sistema di gestione, a partire dal «termovalorizzatore» di Acerra
-Per uscire dall'impasse, l'amministratore delegato di Impregilo Alberto Lina propone di modificare la normativa sul Cdr e rendere finalmente utilizzabili e profittevoli, come combustibile, le «ecoballe» stoccate. Queste le sue parole: «a questo punto bisogna andare avanti e realizzare, il piú velocemente possibile, i due termovalorizzatori - noi o altri, se ne può parlare (Vale a dire, ok, spartiamo pure un pò con Veolia o A2a) - e, in essi, bruciare le ecoballe che si sono accatastate. Non mi sembra che queste ecoballe possano essere smaltite presso degli inceneritori di terzi e quindi dovremo bruciarle noi. Per questo, basterà solo aggiungere qualche copertone e, sicuramente, nei termovalorizzatori della Campania queste ecoballe diventeranno combustibile e produrranno energia. Quindi, in questo momento, stiamo producendo non materiale inutile, bensí rifiuti che il sistema, nel suo complesso, discrimina e ci dice che non sono a norma e che non possono essere stoccati. In realtà, dobbiamo uscire da questa situazione abbastanza intricata e assurda»
-Prodi, amico di banca Intesa-San Paolo, obbedisce e concede CIP6 e la possibilità di bruciare le ecoballe
ma io shono piccolo e nhero... |