Nick: IoOdio Oggetto: è roba di pochi minuti fa... Data: 4/7/2004 8.27.11 Visite: 166
fuori il tempo è tremendo: il cielo è grigio, piove e grandina. io sto all'interno dell'università, al riparo, in attesa di sostenere un esame; tranquillo come non mai ma un tantino preoccupato: non per la prova ma perché sono sceso all'uni con una magliettina leggera e là fuori, sebbene sia estate, comincia a fare un freddo cane. vabbeh, ci penserò dopo. faccio un giro per le aule e incontrò alcuni amici. mentre parlo con antonio, che deve sostenere la prova di psicologia cognitiva, mi sembra di vedere proprio lei, e.: ma quando si alza scopro che avevo sbagliato persona. è da parecchio tempo che desideravo vederla, peccato. poi dallo spioncino di un'altra aula intravedo il volto di m. lei invece non voglio salutarla, e distolgo subito lo sguardo, faccio finta di non vederla. lei se ne accorge: non è gentile nei suoi confronti ma si è comportata troppo male con me, anche se io le mie stupidaggini le ho commesse eccome. com'ero strano in quel periodo! non potevo svegliarmi, darmi una mossa? sicuramente adesso, con lei, mi comporterei in maniera diversa. e finirebbe in tutt'altro modo. chissà... quel viso e quello sguardo però hanno lasciato il segno. che emozioni forti mi regala, la cara m..., chissà se lo saprà mai? * * * dopo aver mangiato un panino entrò in un'aula per vedere dalla finestra che tempo fa. sta peggiorando. poi mi accorgo che, per puro caso, sono entrato nell'aula in cui m. sta aspettando di sostenere il suo esame. andare a salutarla serenamente, senza badare all'orgoglio, oppure tirare dritto indifferente? vince, anzi trionfa, la voglia di parlarle, e così vado accanto a lei e ci salutiamo come due persone normali (quello che spesso non sono stato io). lei è molto bella come la ricordavo, con quei capelli di un colore che saprei riconoscere tra mille, anche se molto dimagrita e un po'... rarefatta. "ciao come va?" "bene, sto aspettando di fare un esame..." "quale?" "metodologie della coca cola" "ah, dev'essere interessante..." "sì, tranquillo." "..." "comunque volevo ringraziarti per tutte quelle cose che mi hai detto, sei stato troppo caruccio..." e dicendo così sorrise. io rimango sbalordito, ma piacevolmente sorpreso. chissà per quale motivo mi aveva snobbato in quel modo, allora! avrà avuto le sue buone ragioni, probabilmente. quindi avevo visto giusto: la ritrovavo veramente dolce e sensibile come mi era sempre apparsa, da quelle prime volte in cui avevamo parlato: finalmente parlavo con una certa spontaneità, senza farmi problemi, ma quello che provavo preferivo comunicarglielo con gli occhi. "ah sì... pensavo che non avessi gradito, e invece..." "no, no, te lo assicuro!" come era bella quando sorrideva, anche se aveva un'aria un po' triste. perché solamente a 21 anni mi sono deciso a darmi una mossa, ad essere me stesso in maniera genuina e spontanea? vabbeh, meglio tardi che mai! il professore arriva in aula, lei con gli altri va ai posti di combattimento, io mi accingo a uscire. ma prima di uscire le chiedo il numero. e qua accade una cosa veramente strana: lei mi dice il numero, ma non lo capisco bene. mi sto confondendo, esce fuori un numero che non può esistere, lei adesso appare un po' nervosetta. il professore sbraita. esco dall'aula, tanto dopo ritorno. stavolta non mi scappi, cara m.! e invece mi scapperai pure questa volta, perché mi ritrovo nel mio comodo lettino col cuore che mi batte forte, un po' affascinato e un po' indelusito*. sono le 7 e mezzo di mattina, o giù di lì, e se sono così sorpreso è perché questa volta, a differenza di molte altre, mentre dormivo non ho avuto la minima consapevolezza che fosse un sogno. per questo è stato veramente meraviglioso. speriamo che sia premonitore! indelusito: citazione voluta! |