Nick: Ramonez Oggetto: In Giappone... Data: 5/7/2004 0.19.8 Visite: 25
Due anni fa sono stato per la prima volta in Giappone e le mie emozioni le raccolsi in questa piccola minuta, spero vi piaccia: Quel 16 Giugno il fato aveva deciso di mettermi il bastone tra le ruote. Un viaggio programmato da un anno e tanto agognato, rischiava di sfumare a causa della febbre alta che mi aveva colpito proprio nel momento meno adatto. Decisi tuttavia di affrontare l'enorme viaggio che mi si poneva davanti...sapevo bene che in quelle condizioni sarebbe stata una vera e propria odissea, ma non mi importava. Cosi' presi il treno e mi feci (in piedi) la tratta Napoli-Roma e successivamente cambiai treno per raggiungere l'aeroporto di Fiumicino. Ero in condizioni pietose e perdipiu' ero arrivato con netto anticipo in aeroporto, per cui decisi di trascorrere quelle cinque ore stravaccato sui divanetti nella sala d'attesa dell'aeroporto. Davanti a me c'era gente che partiva e gente che arrivava. L'aeroporto per me era una novità assoluta (non avevo mai preso un aereo prima di quella volta!), tuttavia non riuscivo a godermi lo spettacolo, in quanto facevo la spola tra le poltrone e il bagno (la febbre saliva) oppure cercavo di miscelare la mia fedele bustina di antibiotico che mi avrebbe regalato un po' di pace almeno per le successive quattro ore. Cosi' presi il mio primo aereo (Alitalia) che mi porto' poi a Milano Malpensa, da dove avrei preso il volo JAL per Tokyo. Ero praticamente l'unico gaijin in mezzo ad una vera e propria mandria di giapponesini che in ordinata fila indiana attendeva l'imbarco. Appena salii sul Boeing 747-400 capii finalmente cosa stava realmente succedendo....stavo per volare verso il Giappone, il mio sogno stava per realizzarsi....!!!! Da quell'esatto momento iniziai a fregarmene della febbre alta e della nausea, la stanchezza sembrava essere scomparsa....in me si era accesa una piccola lucina che mi invitava ad essere forte e a resistere....solo 12 ore e sarei arrivato in Giappone! Il servizio a bordo è stato impeccabile (infatti ho intenzione di scrivere un'altra opinione per la compagnia aerea JAL) e il volo non mi è mai sembrato cosi' lungo. Stavo viaggiando anche nel tempo e tutto cio' contribuiva a rendere il viaggio ancor piu' surreale e fantastico! Non dimentichero' mai gli incredibili panorami che ho visto, i colori, le luci e l'atmosfera che ho vissuto quella notte. E' stato bellissimo, quando ci penso mi viene quasi da piangere per la gioia. Fu cosi' che arrivai a Tokyo.....appena sceso dall'aereo capii subito che ero dall'altra parte del mondo. Un silenzio da tomba avvolgeva l'aeroporto internazionale di Narita....persino la moquette attutiva il rumore dei passi...incredibile! Dopo aver svolto le formalità doganali, mi recai all'uscita B e da quel momento inizio' il panico....luci, kanji, mandrie di persone, carrelli che andavano e venivano, giapponesi con cartelli vari, inchini di ogni tipo....aiutooooo!!!! Per prima cosa mi fiondai al telefono e dopo averne compreso il funzionamento, decisi di contattare subito la mia amica Hiromi, la quale mi ha gentilmente ospitato per 15 giorni nella sua deliziosa casetta a Yokohama. Non credevo che in Giappone esistessero ancora case tradizionali, ma mi sbagliavo, in quanto la mia amica aveva una casa con tanto di tatami (il pavimento tradizionale giapponese), shoji (le famose porte scorrevoli) e kotatsu (tavolo basso con stufa). Incredibile! Ho vissuto per 15 giorni in una casa tradizionale giapponese e ho potuto osservare le loro usanze, i loro costumi, le loro abitudini....! Una mattina ho fatto compagnia alla mia amica in ufficio ed ho capito quanto è diversa la concezione che i giapponesi hanno del lavoro rispetto a noi. In quell'ufficio si lavorava duramente, eppure tutti sorridevano, sorseggiavano il the e mi guardavano felici ripetendo "Italia?Spaghetti...spaghetti!!!". Le strade erano praticamente linde...a terra non c'era ne' spazzatura, ne' foglie, ne' mozziconi di sigaretta.....per quelli c'e' un posacenere pubblico ogni tot metri, anche se i giapponesi sono soliti portare con se una piccola pattumiera personale e gettarne poi il contenuto in seguito. L'aria era leggera e il basso vociare della gente veniva rotto soltanto dai corvi che in Giappone sono un po' come i nostri colombi in Italia. La metro per uno straniero e' un po' come la settimana enigmistica per un bambino di 2 anni, ma è tremendamente efficiente e veloce! Copre qualsiasi distanza ed è sempre puntuale...sempre! Anzi molte volte mi è capitato che arrivasse in anticipo. Salire sui treni non è un problema, basta posizionarsi in prossimità delle frecce gialle poste a terra e le porte si apriranno esattamente in quel punto. Viaggiare con la metro è un piacere, c'è l'aria condizionata in ogni vagone (quando non funziona si accendono gli appositi ventilatori posti in alto) e ci si puo' praticamente sedere su dei comodissimi sofà.......adesso capisco perchè tutti i giapponesi dormono nei treni!!! Per le strade c'è un odore diverso dal nostro, sono stato anche nelle zone piu' centrali di Tokyo e stranamente non ho mai sentito i fetori dei gas di scarico delle auto, ma probabilmente non ci avro' fatto caso. Ho fatto i soliti giri turistici che un po' tutti fanno quando si recano in Giappone, ho visto luoghi stupendi e mangiato cose molto diverse dalle nostre, ma non è questo che mi ha colpito principalmente. Molte volte mi è capitato di stare seduto in un caffè ore ed ore ad osservare il comportamento dei giapponesi....è questa la cosa che piu' ha destato la mia curiosità. E' un argomento molto difficile da trattare, anche perchè un po' tutti hanno un modello preconfezionato del giapponese medio e le mie descrizioni non serviranno piu' di tanto a cambiare l'opinione pubblica. Di certo sono molto riservati e lo straniero deve tenersi a debita distanza, questo soprattutto con le persone piu' anziane. Tuttavia proprio quel giapponese che mi guardava con diffidenza e che si sedeva lontano da me nella metro, non ha esitato ad aiutarmi nel momento del bisogno e non mi ha negato il calore umano nel momento in cui ne sentissi l'esigenza. Fortunatamente ho molti amici in Giappone ed ho avuto la grande possibilità di capire cosa girasse nelle menti di questi singolari personaggi e posso assicurarvi che non sono poi cosi' tanto diversi da noi. Tutti seguono un'etichetta, ma ad un certo punto quei rigidi canoni sembrano saltare in aria. Magari incontravo un amico al mattino e mi salutava in maniera formale con un inchino a 90 gradi, poi la sera dopo aver mangiato e bevuto insieme si rideva e si urlava per strada....insomma quel rigido muro si puo' abbattere facilmente, basta non abusare della cortesia altrui e saper dimostrare il proprio affetto a fatti, non a parole. Forse è questa la chiave del discorso, un giapponese non dimostrerà mai la sua amicizia o il suo affetto a parole (come facciamo largamente noi), ma con i fatti, con uno sguardo, con un gesto gentile. In Giappone ho sentito forte il senso del rispetto e in fondo era quello che cercavo. Non abbiate paura ad affrontare un viaggio cosi' singolare, se decidete di farlo cercate di assuefarvi ai modi e alle abitudini locali, vi assicuro che in ogni caso sarà un'esperienza stimolante e un'occasione di crescita indiscutibile. |