Nick: Haran Oggetto: Difesa ad oltranza Data: 18/3/2008 17.19.41 Visite: 247
Ha afferrato la giacca d'ordinanza lanciandola verso la panchina con la rabbia di chi è stato appena fregato, mentre Iaquinta festeggiava sotto la curva ed il quarto uomo preparava il tabellone del recupero che annunciava l'imminente disfatta. Stavolta Reja ha visto frantumarsi sul filo di lana la sua idea di partenza: alzare le barricate davanti a Gianello e portare il punto in porto, succeda quel che succeda. Ed anche se Garics fosse riuscito nel miracolo di cucchiaiare Buffon, probabilmente l'intento non sarebbe cambiato, e forse nemmeno il risultato finale. Di fronte ad una Juve mai tanto scialba come nel posticipo del Comunale, il Napoli ha mostrato la sua testa da trasferta, 8 volte (su 10) uscita bassa dal campo, ingenuo ma ancor di più rinunciatario, quasi irritante nell' incapacità di offendere lontano dal San Paolo. Tanto da fare a meno di Hamsik - l'unico capace di irritare la difesa bianconera - per buona parte del secondo tempo, proprio quando c'era bisogno di contenere la Juve, poco impegnata da un attacco troppo leggero ed evanescente per tenere in angoscia gli uomini di Ranieri, il quale dal canto suo con due mosse correggeva la falsa partenza e si portava a casa i tre punti. Mentre dall'altra parte si rinunciava a giocare, lasciando praticamente un'intera fascia - quella di Garics - in mano ai bianconeri e le velleità d'attacco affidate all'immobile altezza di Sosa che spizzava le palle alte nel deserto. Il Napoli resta cosi impantanato nel limbo di una classifica anonima, confortato dalle sconfitte delle inseguitrici che garantiscono una relativa tranquillità, da far diventare al più presto una certezza con i matematici punti che ancora mancano all'appello. Marino promette divertimento e spensieratezza a missione compiuta, ma intanto, a stretto giro, c'è da fare i conti con la Fiorentina di Prandelli che chiuderà il ciclo tosto: i viola non intendono lasciare punti per strada nella rincorsa al sogno Champions, traguardo di un progetto costruito negli anni dalla gestione Della Valle, con investimenti mirati e scelte di prospettiva, tanto da diventare modello tecnico e societario per chi studia da grande squadra. Proprio come la matricola Napoli.
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