Stamane mi sono svegliato presto. Ho guardato l’orologio ed erano le otto e 46 a milano. ‘e nnove manco nu quarto a Napoli. Silenzio assoluto. Solo franco il parulano esaltava la sua merce con un grido nel quale si distingueva soltanto “rance ‘e rrance oooo ehueueueeee a frutta!”. Eh, fa così il mio parulano. Vorrei vestirmi ed andare a tagliarmi i capelli, ma lo ggenio non ci sta. E quindi mi sono venuti in mente un po’ di personaggi strani.
- mimillo o pazzo. Questo era un bel personaggio. ‘o scemo d’o villaggio, per intenderci. Gli facevano fare la parte del carnevale durante le processioni. Faceva il morto, portato ad atterrare, con l’accordo che non doveva muoversi per nessun motivo. E i guagliunastri lo sfottevano ma lui zitto e fermo. Le femmine lo alluccavano in testa ma lui zitto e fermo. Qualcuno pure gli sputava, ma lui sempre zitto e fermo. Fin quando, a un passo dalla meta, non lo pungevano con uno spillo. Isso se aizava comme a na serpe e abbiava a jastemmare. S’era mosso, non valevano gli accordi, e quindi niente denari. E lui se ne rendeva conto e jastemmava ancora più forte. E questo ogni anno. Però gli volevano tutti bene, a mimillo ‘o pazzo
- ‘a turusiana ‘e cardito. Impossibile da scrivere in modo corretto, pronuncia non trasportabile su carta. Chesta era n’ata soggetta strana. Aspettava il principe azzurro. Quindi teneva nu cummò pieno di campioncini di profumi, con uno specchio davanti, e si truccava tipo moira orfei. Era pure na bella guagliona, tra l’altro. e chest faceva, si truccava ed aspettava il principe azzurro.
- Il suonatore pazzo. Mai conosciuto, identità nascosta. Era nu strunz che qualche anno fa passava strombettindo col clacson fuori casa mia. Ma mica teneva un clacson normale. No, figurati. Era il periodo che si portavano i clacson anomali. Tipo la tromba, ‘a sirena, ‘a mamma e chi ha miso ‘nmiezzo sta moda.. lui c’aveva la cucaracha. Sana sana. Ed ogni pomeriggio passava qua davanti e faceva partire sta canzone.
- L’uomo della varechina. Un altro ambulante molto ben voluto dalle mie parti. Arrivava alle nove del mattino col furgone e una voce che secondo me ti viene solo se la varechina te la sniffi. E urlava, come un invasato. “avarecchinaacincucientuli’!” tutto d’un fiato. Fin quando urlò “avarecchinasettecientuli’!”. Aveva aumentato il prezzo.
- “signò, oooooova?”. Un’altra voce mitica che tra bagnoli e fuorigrotta e agnano si ricordano tutti. Chillo d’o ppane. E delle uova, appunto. Questo però bussava direttamente al citofono.
- ‘o russo d’a mille lire. Attualmente evolutosi in ‘o russo dell’euro. nu bombolone micione coi capelli rossi che fa sulo chiammate a denari. È facile incontrarlo per bagnoli mentre viene scacciato dal commerciante di turno. frase tipica “scusami ti posso chiedere un favore?”, rigorosamente senza spazi tra le parole e pronunciate calcando le iniziali. “mi potresti dare mille lire diccaaarta?”. Per paura che gli davano ‘e spicci.
- ‘a pazza ‘e fuorigrotta. n’atu soggetto. Pare che uno dei suoi principali passatempi fosse inveire contro il povero cristo di turno, inventandosi palpeggiamenti vari. All’inizio il cristo rischiava il linciaggio, poi tutti se l’hanno imparata. Si dice che si appartasse coi tizi e poi li facesse vattere dal fratello. E che, durante un rapporto orale, pigliò a mozzichi il pesce di uno.
- Tatonno ‘o rre’. “io song ‘o rrè”. Nu mbriacon delle parti mie. Un grande. Passava da momenti in cui si vergognava di sé stesso e non usciva di casa, ad altri in cui stava totalmente ubriaco ed andava urlando che era il re del quartiere e cose simili. Con eccessivo piacere dei guagliunastri, ai quali elargiva diecimila lire con la pala. Poi morì di cirrosi. Povero cristo, pure isso.
Come al solito mi so’ scordato gli altri. Però a volte è bello, ricordare.
cos'è il genio?
è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione..
beh.. non sono bello come clooney nè affascinante come sean connery, nemmeno intrigante come johnny depp.. ma so leccare come lessie!