Nick: Haran Oggetto: Notti brave Data: 1/4/2008 9.18.38 Visite: 195
L'impresa non si poteva che compiere negli ultimi istanti, proprio come piace al popolo del San Paolo: soffrire in silenzio per un pallone che non vuole saperne di entrare, per poi esplodere all'ultimo minuto, con la conseguente ironia tutta partenopea da mostrare all'avversario che va via a mani vuote. E la magia si è materializzata più volte quest'anno proprio sotto i le luci artificiali della ribalta, chiaro segno della capacità innata di esaltarsi quando c'è da fare spettacolo ed ascolti da prima serata. Che, guarda caso, in Europa, è il momento ufficiale di tutte le partite, come del resto merita tutto il grande calcio che vuole essere anche show. Ma questo palcoscenico per ora non è affare di Lavezzi e compagni, tenuto conto che si fatica ancora un pò a considerare la salvezza cosa già fatta, calcoli alla mano. Ed anche perchè c'è un presidente che in Europa vuole entrarci dalla porta principale, che non ha nessuna intenzione di stressare i suoi gioielli - ed anche se stesso - fin dalla calda estate dell'intertoto, competizione scomoda e poco redditizia, nonostante i prevedibili pienoni anche in pieno ferragosto. Quasi salvi, dunque, con i conti ed i bilanci di fine stagione che vengono fuori, tra una rosa da sfoltire e prestiti da riscattare, tra divorzi inevitabili e qualche addio strappalacrime, ma sopratutto con l'incognita-tecnico che divide le coscienze della gente e gli studi televisivi. Reja si, Reja no: un refrain che sentiamo da più di tre anni, un ballottaggio troppo vecchio da sembrare ormai quasi poco credibile. Anche perchè il toto-allenatore non è sicuramente il primo problema da mettere a fuoco: un grande tecnico non fa grande una società, semmai può essere il contrario. Ancora 7 gare per decidere cosa portarsi dietro nel Napoli che verrà, capire le stategie migliori per dare seguito a questa "prova generale" nel calcio che conta. Inevitabilmente bisognerà tutelare da tentazioni ciò che di buono è venuto fuori da questo torneo, ringraziare chi ha fatto tanto per giungere fin qui e iniziare a fare sul serio tra gli scaffali del supermarket estivo. Per proiettarsi verso un futuro dove i successi non dovranno essere un evento quasi casuale, frutto solo di condizioni ambientali e di entusiasmo, ma un obiettivo definito e vincente. Anche di giorno.
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