Nick: ilBuio Oggetto: voti berlusconi e prendi bossi Data: 8/4/2008 0.1.55 Visite: 128
Retroscena/ Allarme verde in casa Berlusconi. La Lega ci "ruba" un sacco di voti
Lunedí 07.04.2008 18:00
"La mia tranquillità è aumentata con gli ultimi sondaggi che conosco". Parola del leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi. "La rimonta di Veltroni è una spettacolare bufala. Gli ultimi sondaggi che si potevano diffondere ci davano un vantaggio tra 6 e 8 punti percentuali. Da allora la mia tranquillità è aumentata...". Ufficialmente il Cavaliere si dice fiducioso sull'esito delle elezioni politiche, nonostante dal Partito Democratico continuino a sbandierare la rimonta sul Centrodestra.
A Palazzo Grazioli, residenza romana dell'ex premier, chi ha visto gli ultimissimi numeri in mano al presidente di Forza Italia racconta però di una certa preoccupazione. Non per il distacco nei confronti della coalizione guidata da Walter Veltroni, che effettivamente - stando ai sondaggi azzurri - sarebbe rimasto invariato (nella parte alta della forchetta indicata da Berlusconi), ma per un clamoroso e notevole travaso di voti che sarebbe in atto all'interno dello schieramento.
Il timore inconfessabile del Cavaliere e dei suoi uomini è che nelle regioni settentrionali (Bossi direbbe in Padania) sia in atto uno spostamento massiccio dal Popolo della Libertà alla Lega Nord. Si parla addirittura di diverse centinaia di migliaia di preferenze. Un trend che, se confermato, potrebbe spingere il Carroccio verso i picchi più alti che non raggiungeva ormai da molti anni. Tra gli azzurri le motivazioni di questo fenomeno stanno nella confusione che genera il matrimonio tra Forza Italia e Alleanza Nazionale, ma anche nella maggiore capacità del Senatùr di mostrarsi legato al territorio e ai problemi dei cittadini (vedi caso Malpensa, immigrazione, tasse, etc...).
Se le previsioni si verificassero, la Lega sarebbe, in caso di vittoria di Berlusconi, assolutamente determinante per il futuro governo, sia alla Camera sia al Senato. Uno scenario decisamente diverso rispetto a quello della legislatura 2001-2006. E' vero che l'ex premier parla di Bossi come di un "fratello", ma in realtà è preoccupato (e non poco) per l'eventuale exploit padano, che farebbe avverare la profezia di Casini, che fin dall'inizio ha parlato del Pdl come di un partito fortemente condizionato dal Carroccio. Anzi, che addirittura sarà sotto schiaffo, come Prodi con Bertinotti.
Così si spiega anche il nervosismo del Cavaliere, che è stato colto di sorpresa dall'uscita del Senatùr sui fucili e che ha frenato sull'ipotesi di Bossi ministro (con un'uscita quantomeno discutile, considerando che ha ricordato i problemi di salute del leader leghista). "Queste frasi Bossi potrebbe risparmiarsele, perché sa che queste cose poi vengono strumentalizzate", ha detto chiaramente Berlusconi ad Alghero, tornando sulle parole del leader del Carroccio ("imbracceremo i fucili", ndr) in merito alla polemica sulle schede elettorali. L'ex presidente del Consiglio ha sottolineato che le parole di Bossi sono solo "un modo di dire".
Umberto Bossi ha risposto a Berlusconi, che aveva espresso dubbi sulla sua salute e sulla candidatura a un ministero. "Sto benissimo e fare il ministro è il mio ultimo pensiero, non lo bramo. Se me lo chiedono, lo faccio", ha detto. E ancora: "Nella Lega ci sono tanti che possono fare il ministro. Soprattutto è importante una cosa: ho creato la Lega per il federalismo e per la libertà della Padania e non certo perché ambissi a qualche carica". Il timore del leader del Pdl è che una parte dell'elettorato del Sud possa sentirsi minacciato dal Senatùr e fuggire così dal Popolo delle Libertà. In Via Bellerio, invece, spiegano la 'sparata' dell''Umberto' come una mera strategia mediatica, per conquistare le prime pagine dei giornali a pochi giorni dall'apertura delle urne. Un modo per consolidare una tendenza che anche sul territorio - assicurano dal quartier generale del Carroccio - vede uno spostamento (almeno a livello di iscritti) da Forza Italia-An verso la Lega.
Berlusconi ostenta sicurezza sulla vittoria finale - e forse ha ragione a farlo - ma il suo successo (se ci sarà veramente) rischia di essere una vittoria di Pirro. O comunque dimezzata dalla forte crescita di un alleato, Bossi, che se diventasse troppo forte richierebbe di condizionare l'intera azione del governo, non soltanto sulle riforme ma anche su molte altre tematiche. Vedi Alitalia-Air France-Malpensa...
fonte: http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/Bossilegaforteretroscenanumeriberlusconisegretipreoccupanopdl070408.html?pg=1
http://www.petitiononline.com/WimaxIt/petition.html N.B. Si firma mettendo "Nome e Cognome" entrambi nella casella "Name" |