Pochi giorni fa , Stando alle notizie riportate da 'Corriere della Sera' e 'La Stampa', il presidente della commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico Italiani nel mondo sarebbe stato filmato durante una cena, in un ristorante calabrese, cui hanno preso parte esponenti della malavita. Nell'inchiesta è indagato anche il consigliere regionale di An Alberto Sarra.
Il senatore si difende dicendo d'aver parlato solo di politica.
Attenti ai calabresi!!
L'inchiesta in Calabria: modifica
41 bis in cambio del voto
REGGIO CALABRIA (11 aprile) - La cosca Piromalli di Gioia Tauro si sarebbe attivata per fare concentrare i voti all'estero su un parlamentare uscente e ricandidato, attraverso la contraffazione delle schede bianche, avrebbe ricevuto in cambio la promessa della modifica del regime carcerario in 41 bis per gli affiliati detenuti. È quanto sarebbe emerso dall'inchiesta che sta conducendo la Dda di Reggio Calabria in cui sono indagati il parlamentare che avrebbe organizzato i presunti brogli e un imprenditore siciliano che ha fatto da mediatore, da tempo residente in Venezuela.
Secondo quanto riferiscono gli investigatori, i presunti illeciti emersi dall'inchiesta avrebbero potuto avere un peso determinante sull'esito delle elezioni. Proprio l'importanza degli elementi emersi dall'inchiesta ha indotto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Francesco Scuderi, e il sostituto, Roberto Di Palma, a segnalare i risultati dell'indagine al ministro dell'Interno, Giuliano Amato.
Il meccanismo messo in piedi dagli ideatori dei presunti brogli avrebbe avuto come pedine fondamentali alcune persone che avrebbero omesso di segnalare le irregolarità concretizzatasi con l'apposizione, sulle schede bianche, del voto sul simbolo del partito del parlamentare uscente coinvolto nella vicenda. Una situazione con la contraffazione di circa 50 mila voti. Nel fascicolo dell'inchiesta sarebbe inserita anche un'intercettazione telefonica tra il parlamentare uscente e l'imprenditore, collegato alla cosca Piromalli. Le schede truccate sono quelle che tecnicamente vengono definite «schede di ritorno», non recapitate cioè all'elettore e da rispedire indietro bianche e chiuse.
Alla cosca Piromalli sarebbero stati anche garantiti interventi per «aggiustare» i processi in corso nei confronti di alcuni affiliati. Le intercettazioni dalle quali sono emersi gli accordi per mettere in atto i brogli erano state disposte nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Reggio Calabria sugli affari a livello internazionale della cosca Piromalli, che nella 'nndrangheta mantiene ancora un posizione di primo piano.