Nick: asad Oggetto: D'ERME:DELINQUENTE POLITICO Data: 11/7/2004 17.50.3 Visite: 78
Veltroni toglie la delega a D'erme "Le sue sono parole inaccettabili" E' il consigliere comunale che insieme ai Disobbedienti ha scaricato letame davanti alla casa romana di Berlusconi ROMA - Parole "incompatibili con il suo ruolo di delegato del sindaco". Così il primo cittadino di Roma Walter Veltroni, annuncia - di fatto - il ritiro delle delega al Bilancio partecipato al consigliere comunale Nunzio D'Erme. A proposito del quale, si legge nella nota del Campidoglio, "appena rientrato dal viaggio ad Auschwitz il sindaco assumerà le decisioni che si renderanno necessarie". Si avvia così alla conclusione una vicenda che stava diventando una vera e propria patata bollente per l'amministrazione capitolina e per il sindaco Veltroni. Nunzio D'Erme, 42 anni, esponente dei centri sociali eletto come indipendente al Comune nelle liste di Rifondazione Comunista, faceva parte del gruppetto di Disobbedienti che sabato scorso, alla vigilia dell'apertura della Cig al Palazzo dei Congressi dell'Eur, avevano scaricato letame davanti all'abitazione romana del premier Silvio Berlusconi. L'episodio, criticato da Veltroni, aveva comunque innescato una girandola di proteste da parte degli esponenti del centrodestra. Dai consiglieri comunali, ai coordinatori nazionali di Forza Italia Bondi e Cicchitto, tutti hanno chiesto al sindaco di ritirare la sua delega. E non si era fatta attendere la replica del vicesindaco Garavaglia e di altri esponenti del centrosinistra, che sottolineavano come il primo cittadino avesse "subito censurato D'Erme, mentre il premier non ha mai speso una parole contro gli attacchi antiromani di Umberto Bossi. Nemmeno un incontro al Campidoglio tra Veltroni e l'opposizione riusciva ad allentare la tensione. Anche perché, nel frattempo, lo stesso D'Erme tornava sull'argomento e rilasciava una nuove feroce dichiarazione: ''Rivendico l'azione e ne preannuncio altre mille di questo tipo: loro sono quello che sono e meritano quello che è stato fatto; come fa ad indignarsi questa destra fetente, che oltraggia Roma e fa spregiudicatamente i suoi interessi? E poi non facciano tanto gli schizzinosi perché gli abbiamo dato anche la carta igienica per pulirsi di tutta quella puzza che emanano". Parole definite da Sandro Bondi di "pura delinquenza politica", e che in serata producono la secca nota del Campidoglio. Dichiarazioni "inaccettabili", e dunque, per il sindaco di Roma, "incompatibili" con la delega. http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/esteri/verticeroma/sindaco/sindaco.html
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