Nick: Copia&Inc Oggetto: Sesso sul palco Data: 11/7/2004 21.47.54 Visite: 193
11/7/2004 Boom di clic per coppia disinibita Avevano fatto sesso sul palco Forse neanche loro pensavano di avere un successo simile: qualche minuto di sesso su un palco al concerto dei Cumshots (quando si dice le coincidenze!) e i due ragazzi norvegesi, Tommy Hol Ellingsen e Leona Johansson, sono diventati delle autorità indiscusse in fatto di trasgressione. Non solo nel loro Paese, ma in tutto il mondo. Complice, ancora una volta, la Rete. Trasgressione sì, ma con intenti più che nobili: salvare le foreste, sensibilizzare l’opinione pubblica con veri e propri amplessi davanti a migliaia di persone. I due ragazzi, lui 28enne, lei appena 21enne, scorazzano da un concerto a un centro commerciale, da un giardino pubblico ai dintorni del municipio, si denudano e cominciano ad accoppiarsi. Il loro sito, fuckforforest.com sta letteralmente registrando accessi da capogiro. Per vederli sul loro portale come mamma li ha fatti e, soprattutto, per assistere alle loro performance amorose, basta pagare 15 dollari e per un mese ci si può dilettare in una sorta di voyeurismo virtuale: lei sotto la doccia, lui che le lava la schiena e non solo, lei che prepara la cena con il solito grembiule che copre due centimetri di carne, lui che si offre di aiutarla nelle faccende domestiche. Ed ancora: i due che guardano la televisione e poi, presi dal raptus, ricominciano a godersi la vita. Improvvisamente la fama mondiale, non supportata, però, da quella locale. Pare che nella tanto emancipata Norvegia i due siano perlopiù indigesti alle autorità della zona, che comunque hanno multato la coppia. La quale ha risposto picche: non la pagherà. I soldi raccolti in passato servono per la salvaguardia delle foreste. Però - sono loro stessi ad ammetterlo - questi soldi non sono mai stati incassati dagli enti ecologisti: troppo poco rispetto per la dignità umana, pare sia stata la scusa ufficiale. E dopo migliaia di articoli sui giornali di tutto il mondo, c’è chi si interessa a loro come un vero e proprio business: una major cinematografica americana sembra sia dell’idea di coinvolgerli in un film sul loro singolare modo di combattere per la causa ambientalista. Niente di eccessivamente spinto – si mormora – un soft porno in cui i disinibiti e licenziosi ragazzi interpretino se stessi. I due ci stanno pensando seriamente: "Se si tratta di un soft, si può fare. Ma niente di più… sarebbe volgare".
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