
“Oportet ut scandala eveniant”. (Matteo, 18:7; Luca 17:1).
In occasione del suo viaggio negli Stati Uniti, Joseph Ratzinger ha chiesto scusa per la turpe vicenda dei preti pedofili., affermando tra l’altro che “la pedofilia è incompatibile con il sacerdozio”. E’ un passo in avanti. Ma per recuperare credibilità, la Chiesa dovrebbe ammettere fino in fondo le proprie colpe. Vedi alla voce: omertà. Molte sofferenze sarebbero state evitate, molti reati avrebbero potuto essere prevenuti, se le gerarchie non avessero cercato di coprire i misfatti e insabbiare le inchieste. Per evitare lo scandalo, lo hanno aggravato, perdendo la faccia. Soprattutto di questo, il Papa dovrebbe vergognarsi. Solo negli Stati Uniti, sono circa 5 mila le persone che hanno dichiarato di essere state vittime di abusi sessuali da parte dei sacerdoti. Lo scandalo è costato finora 2 miliardi di dollari di risarcimenti; cinque diocesi statunitensi sono fallite e circa 700 parrocchie hanno dovuto chiudere i battenti. La promessa del Papa di fare tutto il possibile affinché fatti del genere non si ripetano più, per suonare credibile, dovrebbe accompagnarsi all’impegno di collaborare lealmente con la giustizia ordinaria nonché all’espulsione dei preti pedofili come dei prelati insabbiatori. Coloro che hanno taciuto o non hanno evitato sono ancora più colpevoli. Uno di questi è il cardinale Bernard Law (foto),
già arcivescovo di Boston. Oggi è arciprete della basilica di Santa Maria in Trastevere.
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