 | | | LUCCA – Come di ritorno dalla trasferta di Sorrento, la voglia di scrivere e buttar giù due righe sulla partita della Lucchese è poca, pochissima. Quest’oggi, il pubblico lucchese ha assistito all’ultimo scempio (anche all’ultimo atto?) di una gestione societaria al limite dell’assurdo. La partita con la Pistoiese, persa per uno a zero, gol di Cipolla nel finale di partita, passa in secondo piano quando ci si ferma a pensare ai risultati ottenuti dal presidente Fouzi Hadj nelle sue tre stagioni da numero uno della Lucchese. Presidente, la Lucchese, in tre anni, non è mai riuscita a centrare i play-off. Nemmeno una volta. La Lucchese, oggi, è conosciuta in tutta Italia come una società che non paga gli stipendi, il cui presidente è bersagliato da chissà quale congiura e che, per questo, non può usufruire del suo enorme patrimonio per fare calcio ad un certo livello. Questa consapevolezza, ormai radicalizzata anche nei tifosi lucchesi, ha portato alla disfatta anche in quest’ultima stagione. Non è servita una squadra fortissima, un allenatore vincente ed un direttore sportivo nato per fare quel lavoro meglio di chiunque altro, per assaporare al terzo tentativo almeno l’aria che si respira nella bagarre play-off. Il campionato, per la terza volta, ha dato il suo verdetto: la Lucchese non si merita i play-off, men che meno la serie B.
|