Nick: Haran Oggetto: L'ultimo sfizio Data: 6/5/2008 13.54.46 Visite: 252
Questa ennesima delusione lontano dalle mura amiche sembra passata quasi inosservata, già ampiamente messa in preventivo un pò da tutti, causa assenza di forti motivazioni da classifica e presunti attributi color granata che avrebbero fatto la differenza. Cosi è stato, come da previsione. E se non fosse per le sentenze arbitrali da visite oculistiche, i pochi commenti su quest'ultima partita sarebbero addirittura superflui. Inoltre non c'è nemmeno più spazio - e voglia - per disamine tecnico tattiche su moduli e variazioni sul tema, su posizioni ambigue di calciatori inadatti al ruolo o di esterni che tali non sono. A 180 minuti dal game over i chiaccheroni del pallone hanno altro da masticare, tra procuratori che a breve saranno gli unici protagonisti e le liste della spesa che si fanno sempre più lunghe e costose. Ma prima delle grandi bugie del mercato estivo - mischiate alle polemiche di un Europeo che mitigherà l'astinenza - gli azzurri hanno davanti la loro ultima fatica da compiere. Per molti tifosi è "la partita", quella contro il nemico di sempre che in quegli anni tentò di scippare la gloria tricolore ai napoletani, i quali reagirono spesso con mille sfottò e geniali invenzioni, a dispetto dei soldi e del "calcio totale" milanista. A volte anche con applausi amari, quando ci fu da consegnare nelle mani dei rossoneri uno scudetto già vinto. Arriva quel Napoli-Milan che evoca tempi ormai troppo lontani e che giunge nel momento meno adatto, con gli uomini di Ancelotti obbligati a prendere con le unghie quel quarto posto sul trenino della Champions: una mission aziendale buona solo per fatturare, piuttosto che un misero traguardo per quelli che sono i Campioni del Mondo in carica. Gli azzurri hanno il dovere di dimenticare per un attimo le loro imminenti vacanze per onorare l'impegno solenne che hanno con il pubblico amico. Già, poichè quest'anno la squadra non aveva alcun obbligo di piazzamenti europei o velleità da titolo, ma solo il dovere di salvarsi la pelle e di togliersi qualche soddisfazione sul palcoscenico di casa, come è stato con Inter e Juve. S'ha da fare quest'altra impresa, invocata dall'ambiente e suffragata da una prevendita da record stagionale: vincere sarebbe molto più di un semplice sfizio, ma un grande regalo per coloro che si accontentano di poco. Per ora.
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