Nick: Zero-uno Oggetto: ciak si gira Data: 10/5/2008 18.1.25 Visite: 220
...a piazza fuga. Ci sono appena passato e stavano allestendo un set cinematografico. La presenza degli omini montatori, i loro arnesi e i sostegni delle luci facevano sembrare il tutto di cartone: lo scenario appariva surreale tanto da sembrare finto. L'ingresso della funicolare sembrava montato ad arte per l'occasione e pure il via vai di gente pareva finto, come se fossero state tutte comparse che si muovevamo a comando. Io andavo verso le scale e avvicinandomi sentivo parlare in dialetto romano: erano gli operai che montavano le luci. Poi un po' più avanti, all'altezza del bar e al di là del via vai dei montatori, stava seduto un vecchio. Più o meno in prossimità della scala mobile. Sonnecchiava con la bocca aperta e stava seduto su quelle tipiche "seggiole" da regista. Allora io ho deciso che doveva essere per forza il regista. Camminavo piano perchè volevo osservarlo bene: aveva il sole in faccia e la fronte sudata e i capelli bianchi, tanti capelli, scombinati in testa: una faccia piena di rughe. Mentre lo guardavo sentivo progressivamente scomparire alle mie spalle il vociare degli operai che stavamo montando la scena. Per un attimo mi sono sentito solo con lui: dalle scale non veniva giù nessuno. E allora ho pensato: adesso giro la mia scena. La mia scena era che mi avvicinavo al regista dormiente e gli mettevo un dito nell'orecchio, allora il regista si svegliava di soprassalto e mi diceva un po' spaventato: "e allora? Embè?" E io ridevo e gli dicevo un po' ironico: "ti piace lo scorcio di piazza Fuga eh? C'è il sole che taglia in due la piazza, hai scelto la luce giusta. Non potevi capitare meglio, sei contento?" Allora lui sorrideva e io continuavo: "quante volte hai sognato questa scena? eh? (e gli tiravo pure un pizzico di sfottò sulla guancia rugosa) E cosa fai? proprio ora che ce l'hai davanti...ti addormenti?" E lui (quasi giustificandosi): "avevo sonno e caldo, è stata una giornata lunga, sono stanco" E ancora io: "ma se chiudi gli occhi scompare tutto, presta attenzione!" Poi lui si metteva la mano davanti agli occhi per provare e quando la toglieva io non c'ero più. Quindi (sempre nella mia scena) dopo un attimo di smarrimento il regista riprendeva a dormire con la bocca aperta, sognando la scena che poi avrebbe girato. A quel punto io mi trovavo in cima alle scale e dall'alto vedevo che giravano la scena con il regista addormentato sulla seggiola e attori, montatori, tecnici e comparse facevano tutto piano e in punta di piedi per non farlo svegliare. Pure le battute dicevano sottovoce... |