Ieri
Nel mirino dell’inchiesta lo "staff" di Bertolaso. "Trituravano le ecoballe e le nascondevano sotto l'altra spazzatura"
Avviso di garanzia è stato notificato anche al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, in qualità di commissario, dal Luglio fino al dicembre 2007.
Il gip di Napoli, Rosanna Saraceno, descrivendo l’indagine, parla di una «colossale opera di inquinamento del territorio, posta in essere anche grazie a connivenze presenti ai più alti livelli e perseguita anche confidando nella possibilità di nascondere, proprio sotto le tonnellate di quei rifiuti che si dovrebbero smaltire correttamente, la pessima gestione degli stessi».
Inchiesta è stata denominata "Operazione Rompiballe" perché proprio così, al telefono, il responsabile di un impianto della provincia di Caserta, Pasquale Moschella, e un dirigente della società Fibe parlavano della discarica aperta in località Lo Uttaro: "Rompiamo le balle, quelle più malprese, e le utilizziamo come scarti", diceva Picarone a Moschella il 21 aprile 2007.
Al centro delle indagini è finita Marta Di Gennaro (scheda - chi è Marta Di Gennaro), responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando l'attuale sottosegretario era commissario ai rifiuti.
Nell’inchiesta
Bertolaso era contrario alla scelta del sito di Macchia Soprana e favorevole all’apertura della discarica di Valle della Masseria(entrambe situate nel territorio di Serre) , successivamente entrato in funzione e tuttora aperto, e su questa scelta aveva ingaggiato un duro confronto con il ministero dell'Ambiente. "Così come intendono farla loro (i tecnici del ministero n. d. r.) è una porcata", diceva Di Gennaro del progetto su Macchia Soprana. E il 17 maggio di quell'anno, rivolgendosi alla sua vice, Bertolaso affermava: "Tu fai quello che può essere utile, che può servire... io ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici del Ministero dell'Ambiente".
Alla vigilia delle sue dimissioni, Bertolaso parla con il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, che di lì a poco lo sostituirà come commissario e che per un episodio legato all'attività sui rifiuti è stato raggiunto lunedì sera da un avviso di garanzia per falso. "Spero che non diano a te la responsabilità - dice Bertolaso - perché ovviamente ho già mollato l'incarico alla luce di questa devastante vicenda di vigliaccheria assoluta da parte dello Stato. Per me la vicenda è conclusa, volevo che lo sapessi". "Mi dispiace un sacco", replica Pansa. E Bertolaso: "Vedrai che il ministro dell'Ambiente saprà tirare fuori qualche altro cilindro, troverà pure.. un sovrano che sarà in grado di gestire tutto molto più brillantemente di quel poco che sono riuscito a fare io".
Via sms, il 20 giugno 2007, era stata Marta Di Gennaro a sfogarsi con Bertolaso: "Guido, basta, così non va - scrive - È tutto sbagliato, centinaia di sindaci cafoni che rivendicano diritti, tutti che pretendono e se la prendono con noi anche quando va bene. Un sistema indegno, impianti vetusti e inutili che ammucchiano balle. Dobbiamo trovare il coraggio di andarcene, gli eroismi che ci piacciono tanto possono rovinarci".
Discarica di Terzigno.
“La schifezza di riempire la discarica di Terzigno di rifiuti qualsiasi - puzzolenti e inquinanti - solo in superficie metterci quelli trattati e stabilizzati, che all'inizio non si può fare, perché c'è il rischio che il primo Ortolani (Franco Ortolani, esperto che fa spesso da consulente ai comitati antidiscariche, e sta lavorando ora per i cittadini di Chiaiano) che passa ci manda tutto per aria”
Questa era l’intenzione che serviva a risolvere un problema riguardante la discarica di Terzigno.
La discarica si trova nel Parco Nazionale del Vesuvio e lì possono essere portati solo rifiuti depurati della componente umida: il termine tecnico è “fos”. Ma gli impianti per il trattamento della spazzatura non funzionano, la spazzatura trattata non esiste in Campania. Di questo parla la vice di Bertolaso al telefono con Gianfranco Mascazzini, direttore generale del ministero dell’Ambiente. E’ il 30 maggio 2007. Mascazzini racconta di un’audizione alla Commissione parlamentare per i rifiuti: «... poi ho parlato di Terzigno». Di Gennaro: «Sì». Mascazzini: «Dicendo che sarà il fos, sarà le cose bellissime che faremo, no?...».
Ancora la telefonata del 30 maggio 2007. Devono fare una relazione da mandare alla Comunità Europea, preoccupata per quanto sta accadendo con l’emergenza-rifiuti, che vuole avere notizie su Terzigno e le altre discariche. Mascazzini: «... stiamo cercando di immaginare che cosa possiamo dire... Su Terzigno pensiamo di metterci solo marmellata fritta... Il mio problema è di avere quattro carte...». Di Gennaro: «Quattro carte sulle altre aree, va bene». Mascazzini: «Fumerò... ci metterò dentro un po’ di cose...». Di Gennaro: «Va bene».
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