Nick: Ulisse Oggetto: L’inferno e il vs cerchio Data: 20/7/2004 12.50.1 Visite: 181
Ammesso che l’inferno esista e che sia come lo ha descritto Dante, voi in che cerchio sareste? Io sono, inevitabilmente, qui: cerchio VIII, bolgia VIII I fake andranno certamente qui: cerchio VIII, bolgia X C’è posto per tutti …. Cerchio I : Limbo nel Limbo regna l'oscurità e non vi si può distinguere nulla mentre si odono i sospiri dolorosi delle anime; Cerchio II : Lussuriosi i lussuriosi hanno ricercato la soddisfazione dei sensi contro ogni regola, abbandonandosi alla passione carnale, sottomettendo la ragione al talento: li colpisce un vento furioso che non conosce sosta trascinandoli rovinosamente per tutto il girone. Cerchio III: I Golosi una pioggia incessante di acqua sporca, neve e grandine cade sulla terra che esala fetore; sui dannati infierisce Cerbero, graffiandoli, scuoiandoli e squartandoli. Cerchio IV: Avari e prodighi divisi in due schiere spingono pesi col petto e quando si scontrano si ingiuriano; Cerchio V: iracondi e accidiosi separati in due schiere sono immersi nelle acque della palude Stigia, i primi alla superficie, i secondi sommersi Cerchio VI. Eretici sepolti nelle arche infuocate, divisi in gruppi a seconda della setta di appartenenza Cerchio VII (girone 1° violenti contro il prossimo immersi nel Flegetonte, fiume di sangue bollente, sulla riva del quale si trovano demoni che saettano i dannati che tentano di uscire dal sangue più di quanto la loro pena non consenta. cerchio VII, girone 2°: violenti contro se stessi: i suicidi sono trasformati in alberi e le Arpie, facendo scempio delle foglie, li straziano; gli scialacquatori corrono fra gli arbusti per sfuggire ai morsi di cagne insaziabili, dalle quali vengono, una volta raggiunti, divorati a brano a brano cerchio VII, girone 3°: violenti contro Dio: divisi in tre schiere: bestemmiatori, sodomiti e usurai; su tutti cade la pioggia di fuoco dalla quale invano si proteggono con le mani: i bestemmiatori stanno supini a terra, i sodomiti sono costretti a camminare, gli usurai siedono lungo il bordo del girone e fissano la borsa che pende al loro collo con lo stemma della famiglia di appartenenza. violenti contro natura (figlia di Dio): i sodomiti sono costretti a camminare nel sabbione infuocato mentre scende implacabile su di loro una pioggia di fuoco dalla quale inutilmente si riparano con le mani. cerchio VIII bolgia I: ruffiani e seduttori frustati con violenza dai diavoli e distinti in due schiere che camminano in senso contrario di marcia; adulatori: immersi nello sterco compiono inutili gesti di disperazione nel tentativo di ripulirsi dalla lordura. cerchio VIII, bolgia III: simoniaci: ecclesiastici che hanno sfruttato la loro posizione per arricchire se stessi e la propria famiglia; sono capovolti nei fori e i piedi bruciano di una fiamma rossastra; quando sopraggiunge un nuovo dannato, prende posto facendo sprofondare in basso gli altri. cerchio VIII, bolgia IV: maghi e indovini: si muovono lentamente in cerchio, con un pianto ininterrotto senza parola, mentre il corpo è deformato: la testa girata all'indietro e ognuno era costretto a camminare a ritroso, perché era loro vietato guardare davanti. cerchio VIII, bolgia V: barattieri: truffatori vissuti di inganni e raggiri, approfittato della posizione politica e delle cariche pubbliche, privi di ogni morale, tesi al proprio tornaconto dimentichi del bene collettivo: sono attuffati nella pece bollente, mentre i diavoli che li sorvegliano dalle rocce impediscono loro di uscirne, pronti ad afferrarli coi loro uncini. cerchio VIII, bolgia VI: ipocriti: imprigionati dentro enormi cappucci da frate, di pesantissimo piombo rilucente d'oro all'esterno camminano lentamente, calpestando Caifa, Anna (suocero di Caifa) e gli altri membri del Sinedrio, stesi a terra crocifissi con tre pali di legno cerchio VIII, bolgia VII: ladri: nudi e indifesi, tentano di scappare ai morsi e alle strette di un gran numero di serpenti che cinge il loro corpo, bloccandone le mani; sono spogliati della stessa natura umana per mezzo di orribili trasformazioni. cerchio VIII, bolgia VIII: consiglieri fraudolenti: posero la loro intelligenza non al servizio della verità ma della frode e dell'inganno e sono condannati a stare avvolti da una fiamma che risplende vivamente. cerchio VIII, bolgia IX: seminatori di scandali e scismi: in lenta processione fanno eternamente il giro della bolgia e vengono orribilmente sconciati con la spada da un demonio quando gli passano davanti: ad ogni giro le ferite si rimarginano lentamente. alchimisti: falsari di metalli: stesi per terra, ammassati a mucchi o sostenendosi a fatica vicendevolmente, corrotti nel fisico dalle malattie (scabbia, lebbra, pustole ripugnanti e maleodoranti) e tormentati da un fastidioso prurito che li obbliga a straziarsi le carni in cerca di un illusorio sollievo. cerchio VIII, bolgia X: falsari di persona: costretti a correre e, in preda a una furiosa smania, addentano gli altri dannati; falsari di moneta: restano sempre immobili, colpiti dall'idropisia che li deforma ingrossandone il ventre a dismisura; falsari di parola: sono arsi da una febbre così alta che il loro corpo emana vapore e ripugnante puzza di unto bruciato. cerchio IX, zona I: Caina, traditori dei congiunti e zona II: Antenòra, traditori della patria; Caina, traditori dei congiunti: immersi nel ghiacio dal quale emergono con la testa; piangono tenendo il capo basso per cui le loro lacrime si solidificano solo a contatto col ghiaccio; Antenòra, traditori della patria: immersi nel ghiaccio dal quale emergono con la testa; piangono tenendo il capo rivolto in giù, ma le lacrime che sgorgano dagli occhi si ghiacciano subito costringendoli a tenerli sempre chiusi. cerchio IX, zona 3, Tolomèa traditori degli ospiti, immersi nel ghiaccio in posizione supina, per cui le lagrime ristagnano negli occhi e si ghiacciano immediatamente, tanto da impedire l'uscita di altre lacrime, le quali, non trovando sbocco, si riversano all'interno, acuendone il dolore. cerchio IX, zona IV: Giudecca traditori: coperti interamente dal ghiaccio, da cui traspaiono "come festuca in vetro": alcune sono sdraiate, altre in posizione verticale, altre in piedi o capovolte colla testa all'ingiù ed altre ancora chinate quasi a formare un arco. Rif: http://www.classicitaliani.it/index043.htm
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