Ahmadinejad contro Israele: "Scomparirà"
Ma il discusso presidente si è presentato a Roma con propositi di dialogo aperto con l'Italia, che è pur sempre il primo partner commerciale europeo di Teheran

Non si è limitato come qualcuno credeva. L'ospite scomodo si è rivelato tale. Nella prima giornata del vertice della Fao, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad non solo ha scagliato nuove invettive contro Stati Uniti e Israele ma è arrivato a proporre indirettamente che la stessa Fao venga sostituita da un nuovo organismo indipendente per l'emergenza alimentare nel mondo. Arrivato in Italia tra contestazioni e proteste, l'ex sindaco di Teheran ha comunque insistito nel proporsi come "messaggero di pace", scaricando sulle grandi potenze le colpe di tutti i mali di cui il Vertice è chiamato a discutere, dall'aumento dei prezzi agricoli all'impennata del petrolio, "gonfiato artificialmente" da chi pensa solo ai propri interessi. Lo stesso vale per la svalutazione "pilotata" del dollaro. Ma non solo: il discusso presidente si è presentato a Roma con propositi di dialogo aperto con l'Italia, che è pur sempre il primo partner commerciale europeo di Teheran. "Voglio tanto bene al popolo italiano", ha detto al suo arrivo. "Non ci sono nei, contrapposizioni importanti e non ci sono ostacoli seri sulla strada dello sviluppo delle relazioni fra i nostri due paesi, siamo disponibili al dialogo", ha ribadito prima di ripartire. In una conferenza stampa dopo un faccia a faccia con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, Ahmadinejad ha esordito rendendo omaggio all'ayatollah Khomeini nel 19/mo anniversario della morte. Lo ha accostato a Gesù Cristo, definito "un grande profeta" di cui il leader della rivoluzione islamica "ha incarnato le caratteristiche". Poi è passato ai temi a lui più cari. Ha ribadito che Israele "scomparirà" a prescindere da quello che l'Iran farà. "Vogliamo solo che l'eccidio dei palestinesi finisca, abbiamo detto che il regime che ne è responsabile finirà, ma questa è solo una notizia, nient'altro", ha affermato. E quanto al 'Grande Satana’ americano più volte evocato da Khomeini, la sua egemonia in Medio Oriente "sta giungendo al termine" a prescindere da chi subentrerà a George W. Bush. Che prima di andarsene, ha ripetuto, "sta pensando a un attacco militare all'Iran". Non ha voluto dire nulla sulle contestazioni con cui è stato accolto, come quella di alcuni giovani della comunità ebraica, che dal Colosseo hanno lanciato volantini con la scritta "Non ti vogliamo". Non ha battuto ciglio nemmeno quando gli è stato chiesto cosa ne pensasse del fatto che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, per le sue reiterate dichiarazioni su Israele, ha annullato un prossimo incontro con l'ambasciatore iraniano a Roma, Abolfazl Zohrevand.
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menomale ci vole bene...no perche a me questo fa paura
sulla questione fame nel mondo ha pienamente ragione
anche sul caro petrolio
sull'israele un po meno
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