Il post di ezechiele mi ha fatto ricordare un fatto simpatico.
Praticamente l’8 maggio del 2006 , nell’inchiesta terramadre 2, furono emesse 5 ordinanze di custodia cautelare dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Sequestrato anche uno stabilimento industriale.
Le 5 persone erano accusate di disastro ambientale e associazione per delinquere per traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi.
Gli arrestati sono i titolari della società RFG, impianto di compostaggio, di Trentola Ducenta (CE) I carabinieri hanno sequestrato lo stabilimento industriale ed i mezzi utilizzati per la lavorazione e il trasporto dei rifiuti. L'operazione scaturisce da una precedente ed analoga indagine (denominata “Madre terra”) che nel mese di novembre 2005 portò all'arresto di nove persone.
L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Albano e ancora una volta da pm Donato Ceglie, , è durata sei mesi ed ha consentito di disarticolare una vera e propria organizzazione criminale ben radicata sul territorio.
Per farla breve, a Milano siamo in piena emergenza monnezza e non sanno più dove mettere i rifiuti,. Allora inizia uno strano fenomeno di smaterializzazione, denunciato dai Verdi di Milano che vedevano mancare all’appello circa 3000 tonnellate di scarti della lavorazione dell’umido provenienti dalla ex-Maserati.
Dove andava a finire sto scarto dell’umido?
Ma semplice, miracolosamente vincendo le barriere spazio temporali, codesto rifiuto ricompariva misteriosamente nell’impianto della Rfg di Trentola Ducenta (Caserta).
Rifiuti spediti da Amsa (l'azienda della nettezza urbana di Milano) in Campania, in una regione in emergenza che fatica a sistemare i suoi di scarti. La cosa ha ovviamente irritato la struttura commissariale guidata all’epoca dal governatore Bassolino(per una volta ha fatto metà del suo dovere),che ha denunciato il fatto alla procura di Santa Maria Capua Vetere e al Noe dei Carabinieri di Napoli, facendo partire l’indagine.
Lo stabilimento milanese ex Maserati cosa fa? E' un impianto di selezione dei rifiuti. Avviene la selezione del sacco nero: una parte, quella secca, finisce all’incenerimento;la parte umida stabilizzata, di scarsa qualità, finisce in discarica. L’impianto avrebbe dovuto chiudere a febbraio 2001, ma siamo sotto emergenza e quindi
Viva L’Italia.
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