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Nick: Awip
Oggetto: Nuova direttiva UE Rifiuti
Data: 18/6/2008 15.43.46
Visite: 147

Il Sole 24 Ore - Italy
17 giugno 2008
Nuova direttiva Ue sui rifiuti: il riciclo è meglio degli inceneritori
di Donata Marrazzo
Riduzione, raccolta differenziata, riutilizzo, riciclaggio e recupero: il Parlamento europeo
si impegna a salvare l'ambiente e la salute umana con una direttiva che fissa le misure per
ridurre la produzione di rifiuti, incentiva l'eco-design e impone il ricorso a regimi di
raccolta differenziata entro sette anni per aumentare di almeno il 50% il riutilizzo e il
riciclaggio nel 2020. E spiega che il riciclaggio va preferito ai termovalorizzatori che si
possono considerare attività di recupero solo se rispondono a determinati requisiti di
"efficienza energetica" fissati dalla stessa direttiva. Prevede inoltre la definizione di
programmi di gestione e prevenzione dei rifiuti e norme in materia di autorizzazioni,
responsabilità, sanzioni e ispezione degli impianti per una politica del settore che non
comporti rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la flora o la fauna, non produca rumori, odori e
non danneggi il paesaggio o siti di particolare interesse. Tale politica dovrebbe mirare
anche a ridurre l'uso di risorse; pertanto, ricordando che la prevenzione dei rifiuti è una
priorità, la direttiva rileva che «il riutilizzo e il riciclaggio dovrebbero preferirsi alla
valorizzazione energetica dei rifiuti», in quanto rappresentano la migliore opzione
ecologica.
Gli Stati membri dovranno attuare le disposizioni legislative, regolamentari e
amministrative per conformarsi alla disposizione europea entro 24 mesi dalla sua entrata
in vigore secondo un preciso ordine di priorità. Al primo posto la prevenzione, poi la
preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero e infine lo smaltimento dei rifiuti
che consiste in qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando comporti il
recupero di sostanze o di energia, come il deposito in discarica, la biodegradazione di
rifiuti liquidi o fanghi nei suoli, l'iniezione dei rifiuti pompabili in pozzi, in cupole saline
o in faglie geologiche naturali, l'incenerimento o il deposito permanente (ad esempio, la
sistemazione di contenitori in una miniera). Al riguardo, la direttiva sottolinea che gli
Stati membri «non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in
discarica o l'incenerimento di materiali riciclati».
Entro il 2015, come chiesto dai deputati, dovranno essere istituiti regimi di raccolta
differenziata almeno per la carta, il metallo, la plastica e il vetro. Dovranno pertanto
essere adottate le misure necessarie affinché, entro il 2020, la preparazione per il
riutilizzo e il riciclaggio di quei rifiuti domestici sia aumentata complessivamente del
50% in termini di peso.
Per il 2011 la Commissione dovrà formulare un piano d'azione che fissi ulteriori misure
di sostegno volte a modificare gli attuali modelli di consumo e a definire una politica di
progettazione ecologica, ovvero di eco-design, che riduca al contempo la produzione di
rifiuti e la presenza di sostanze nocive, favorendo tecnologie incentrate su prodotti
sostenibili, riutilizzabili e riciclabili.
E dal momento che chi inquina paga, i costi della gestione dei rifiuti dovranno essere
sostenuti parzialmente o interamente dal produttore del prodotto che causa i rifiuti e in
parte anche dai distributori. La direttiva chiede agli Stati membri di imporre a qualsiasi
ente o impresa che intende effettuare il trattamento dei rifiuti il conseguimento della
speciale autorizzazione dell'autorità competente. Tale autorizzazione dovrà precisare
almeno i tipi e i quantitativi di rifiuti che possono essere trattati, i requisiti tecnici, le
misure precauzionali e di sicurezza, le operazioni di monitoraggio e di controllo.
L'autorizzazione dovrà essere negata qualora l'autorità competente ritenga, dopo adeguate
ispezioni periodiche, che il metodo di trattamento previsto «sia inaccettabile dal punto di
vista della protezione dell'ambiente». Gli Stati membri saranno infine tenuti a contrastare
l'abbandono, lo scarico e la gestione incontrollata dei rifiuti e dovranno emanare le
misure relative alle sanzioni da infliggere in caso di violazione delle disposizioni. Le
sanzioni dovranno essere «efficaci, proporzionate e dissuasive».



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