Nick: mir Oggetto: Tuffati! Data: 24/7/2004 6.47.29 Visite: 102
Estate '83. Undici anni. "Salta! Salta!" Tutti quelli prima di me si erano già tuffati. Erano meglio di me. Io ancora dovevo dimostrare di essere coraggioso. Da lissù tutti erano piccoli piccoli. Lo scoglio aveva una larga pedana di pietra a circa dieci metri dall'acqua. I più grandi si tuffavano anche di testa ma per noi "piccoli" era già tanto se lo facevamo a candela. "Salta! Dai, salta!" Gli altri già sghignazzavano nel vedermi esitante. Un ragazzino più piccolo di me mi scosta e si tuffa. Lo sghignazzo si tramuta in risate aperte. "Vabbè abbiamo capito, scendi dalle scale che dobbiamo tornare". In me hanno sempre convissuto due anime. La calma che mi segue quasi sempre e la follia che fa capolino ogni tanto. Click. Iniziai ad arrampicarmi sullo scoglio ancora più in alto. Arrivai in cima. Forse venti metri, forse di più: non aveva importanza. Da lì loro non si sentivano e non sentivo neanche quella parte sana di me che mi parlava e parla ogni giorno. Mi misi su un pizzo sul quale sembrava di stare sospeso in aria. Le gambe diedero da sole lo slancio, io non lo decisi. Stetti in volo un tempo che mi parve lunghissimo. Vedevo tutto. Le facce dei miei amici lì sotto. Le colline di Sorrento. Il sole calante. L'acqua placida e color blu scuro. L'impatto fu tanto violento da piegarmi le ginocchia. Andai molto a fondo. Tanto che non mi sembrava di poter più uscire. Risalii prendendo una profonda boccata d'aria. Ero felice e notai subito lo stupore dei miei amici. Intorno a me si allargava un chiazza di sangue. Uno di loro mi disse che pensava che mi ero spaccato. In realtà mi ero tagliato ad un polso mentre mi arrampicavo e non me ne ero accorto. Sono vene che buttano un sacco di sangue prima di cicatrizzare. Lo sanno bene i suicidi. Morale: se proprio devi saltare, salta il doppio. |