Nick: Bardamu Oggetto: sacra romana chiesa 2 Data: 23/6/2008 18.6.26 Visite: 269
Caso Orlandi, parla la superteste "Rapita per ordine di Marcinkus"
Pesanti accuse verso l'ex presidente dello Ior dalla ex moglie del calciatore Giordano
ROMA - Emanuela Orlandi sarebbe stata prelevata da Renatino De Pedis su ordine di monsignor Marcinkus, all'epoca presidente dello Ior. Lo rivela la supertestimone Sabrina Minardi, la donna che per anni fu l'amante del boss della banda della Magliana Enrico De Pedis, detto Renatino. La ragazza, dice la supertestitomene, sarebbe poi stata uccisa e gettata in una betoniera a Torvaianica. E le sue dichiarazioni portano a nuove indagini. Negli anni '80, la Minardi, dopo la separazione con il "bomber" della Lazio Bruno Giordano, ebbe una storia con De Pedis. Nel dicembre del 1984, la polizia catturò il boss della Magliana pedinando la donna. Gli misero le manette nell'appartamento di Via Vittorini 63 dove viveva la Minardi. Negli anni successivi, la donna attraversò periodi disastrosi segnati dalla cocaina e oggi si trova in una comunità terapeutica in Trentino. Poche settimane fa, la sua famiglia è tornata alla ribalta della cronaca perché la figlia, Valentina Giordano, fu protagonista, insieme al fidanzato Stefano Lucidi, del tragico incidente sulla Nomentana in cui morirono Alessio Giuliani e la sua ragazza Flaminia Giordano.
"Consegnai Emanuela ad un sacerdote". La donna racconta anche di aver accompagnato con la sua macchina Emanuela Orlandi e di averla consegnata a un sacerdote. Accadde sei, sette mesi prima della tragica esecuzione della figlia del commesso della Casa Pontificia. "Arrivai al bar del Gianicolo in macchina", dice la super testimone ai giudici. "Renatino mi aveva detto che avrei incontrato una ragazza che dovevo accompagnare al benzinaio del Vaticano. Arriva 'sta ragazzina: era confusa, non stava bene, piangeva e rideva insieme. All'appuntamento c'era uno che sembrava un sacerdote: scese da una Mercedes targata Città del Vaticano e prese la ragazza. A casa domandai: A Renà, ma quella non era... Se l'hai conosciuta, mi rispose, è meglio che te la scordi. Fatti gli affari tuoi". E ancora sui ruoli rivestiti quel giorno: "La Bmw la guidava Sergio". Di quest'ultimo, di età compresa tra i ventuno e i ventiquattro anni, la ex amante di De Pedis dà anche una descrizione: "Sarà stato alto, più o meno un metro e novanta, era parecchio più alto di Renato. Belle spalle, fisico da boxer, da sportivo, insomma. Capelli chiari e occhi verdi-azzurri. Molto riservato. Io lo vedevo sempre, faceva l'autista a Renato. Aveva un'Audi bianca. La Bmw la vidi soltanto in quel frangente lì su. Sergio l'aveva portata al bar Gianicolo". La testimone specifica, inoltre, che lei e De Pedis arrivarono al bar Gianicolo a bordo di una A 112 bianca, di proprietà della donna."Renato e Sergio me la misero (la ragazza, ndr) in macchina, più che Renato, Sergio prese la ragazza dalle mani di questa signora e la accompagnò nella mia macchina. Poi, io salii in macchina e andai. Mi dissero che alla fine di quella via c'era questo signore che l'aspettava". La prigione. Emanuela Orlandi sarebbe stata tenuta in un'abitazione, vicino a piazza San Giovanni di Dio, che aveva "un sotterraneo immenso che arrivava quasi fino all'ospedale San Camillo", ha aggiunto l'ex amante di Renatino. Di lei si sarebbe occupata la governante della signora Daniela Mobili. Secondo la testimone, la Mobili, sposata con Vittorio Sciattella, era vicina a Danilo Abbruciati. All'appuntamento al Gianicolo, Emanuela sarebbe arrivata con la donna di servizio. Incalzata dai magistrati sull'esatta collocazione della casa, la teste ha spiegato che si trovava, venendo dalla stazione di Trastevere e salendo dalla circonvallazione Gianicolense, uno o due semafori prima della piazza San Giovanni di Dio: "A un certo punto, sulla destra ci sono dei giardini, un piccolo parco di giardini, in quella traversa lì. Dovrebbe esserci pure un fabbricato basso, un palazzo se lo ricordo bene". E il sotterraneo? "Immenso, arrivava quasi fino all'ospedale San Camillo. Io lo vidi, ma poi mi misi a camminà dù minuti, poi che mi fregava. Insomma, non mi interessava andare oltre".
A racconto fatto dalla donna mancano i riscontri. La conferma sarebbe clamorosa. A quel punto credo che per il vaticano, dopo la perdita di credibilità data dallo scandalo pedofilia, questo possa essere veramente un colpo da KO.
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