è stato detto:

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Aveva tutti i presupposti per essere una serata tranquilla, forse anche troppo, ma non lo fu per niente.
Intorno alle 21 vengono a prendermi Stefano Random, Veronica Ahstarte e Raffagliella EvaKant: destinazione Fuorigrotta, casa di un'amica di RaFFa.
Arriviamo e l'amica di Raffa, tale M.E., scende dopo una buona mezz'ora, tempo impiegato per indossare un jeans e una maglietta.
Di lì ci spostiamo sotto la stazione di Campi Flegrei per aspettare un altro po' (ci piace molto aspettare la gente, ci diverte) altri amici di tale M.E. che avrebbe dovuto festeggiare il compleanno.
Per ingannare l'attesa, una coppia decide di accompagnare una sconosciuta in ospedale, ed un'altra coppia ancora se ne va in seguito ad un presunto attacco di panico della ragazza.... MAH!!
Dove andiamo di qua, dove andiamo di là, che facciamo su e che facciamo giù, decidiamo (decidono) di andare alla Brasserie.
Entrati, si presenta ai nostri occhi una scena di una tristezza unica: 2 tavoli occupati, e musica ad altissimo volume!!!
Non resistiamo più di 15 minuti e decidiamo di scappare, lasciando lì RaFFa.
Io, Ahstarte e Random decidiamo di andare al bowling, per scaricare il nostro nervosismo sui birilli, magari immaginandoli gli amici di RaFFa.
Ci incamminiamo, e dopo pochi minuti sotto il vecchio palasport Mario Argento la macchina del buon Random slitta e... BAM!!!! ha un incontro ravvicinato con una siepe spartitraffico!
Io e Random rimaniamo illesi, mentre la povera Veronica rimedia una botta della gamba contro la parte bassa del cruscotto.
Niente di grave, tranquilli, solo un bel dolore.
Io accompagno Veronica in un bar per applicare del ghiaccio sulla gamba, mentre il Random chiama in soccorso un suo amico, il quale diceva di trovarsi in zona a Fuorigrotta, ma per chissà quale motivo ha impiegato più di mezz’ora per arrivare.
Il tipo scende dalla sua fiammante Alfa146 ed esordisce: "stavate guardando un film?"
Io e Ahstarte ci guardiamo ed entrambi siamo tentati dal rispondere "Sì".
Non contento della stupidaggine detta, il nostro soccorritore osserva Veronica zoppicante e le chiede: "ti sei fatta male in seguito all’urto?".
Lei risponde di si, anche se era tentata di rispondere che si era fatta male durante la visione del film, e lui di rimando, indicando Stefano: "Fagli causa".
Dopo questa ennesima idiozia Veronica mi chiede di accompagnarla per farla sedere su un muretto che era lì di fronte.
Lasciamo così Random e l’amico confabulare accanto all’auto incidentata.
Dopo una rapida occhiata, il nostro falco consiglia Stefano di chiamare un carro attrezzi.
Dopo questa affermazione la mia mente ha associato questo personaggio al Mr. Wolf di Pulp Fiction: entrambi esempi di efficienza e di innate capacità nel "problem solving".
Nel frattempo Veronica era riuscita a contattare il buon Alessandro Walk, che, in compagnia del fido Carletto Xanadu, ci viene gentilmente a prelevare.
Il carro attrezzi arriva, Stefano se ne va con l’amico falco e noi ci dirigiamo verso Pozzuoli, al locale da dove provenivano Walk e Xanadu.
Visto il tempo impiegato per arrivare, sia a causa del traffico, sia a causa dei circa 200 metri di distanza tra l’auto e la birreria dovuti percorrere lentamente con Veronica sotto il mio braccio a causa della sua gamba dolorante, i nostri amici (Paolo Bart, Elena Bertina e Federica Antidea) erano ormai andati via, anche se si trovavano ancora nelle vicinanze.
Riusciamo ad incontrarci con loro e pensiamo di andare tutti al Vomero per prenderci un caffè a piazza Bernini.
State per caso pensando che la serata si sia conclusa qui?
No, signori, manca ancora la ciliegina sulla torta…..
Sulla strada per il Vomero, all’incrocio tra via Caravaggio e via Terracina, notiamo la Nissan di Paolo Bart ferma. Il conducente scende dalla macchina e va a controllare qualcosa sulla parte anteriore dell’auto.
Accostiamo e notiamo che la mascherina e il paraurti erano belli che ammaccati.
Paolo aveva appena tamponato un’auto!
I danni sembrano limitati, dunque decidiamo di recarci ugualmente alla Caffetteria Bernini.
Era l’1.30, ci sediamo, arriva il cameriere che esordisce: "Vi avverto per correttezza che tra mezz’ora chiudiamo".
Noi precisiamo che siamo lì per un caffè e non per il summit del G7 ma il cameriere ribadisce il concetto per altre 3 o 4 volte, evidentemente confidando molto poco nelle nostre capacità di comprensione della lingua italiana.
Dopo le ordinazioni, velocemente arrivano i caffè freddi caldi shakerati e roba varia, e dopo pochi minuti l’inserviente porge gentilmente il conto non richiesto sulla faccia di Carletto.
Alla visione di tale scena Veronica cita una frase che sono solito dire in queste occasioni: "viviamo tra i Bantù".
Abbandoniamo quella sottospecie di bar anche 10 minuti prima della chiusura e così concludiamo la nostra a dir poco movimentata serata.
Stamattina chiamo Veronica per sincerarmi sia dello stato di salute della sua gamba, sia se fosse arrivata a casa senza ulteriori inconvenienti….
Tutto bene, la gamba non le fa male ed è arrivata a casa senza problemi.

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